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Ouattara: l’argento che cancella l’odio razzista

A Treviso dopo il WSKA 2017 l’uomo-copertina è Franceso Ouattara

Di Tommaso Pesa

24.09.2017 La copertina è tutta per lui: Francesco Ouattara, ventunenne atleta dell’Istituto Shotokan Italia asd, che conquista una medaglia d’argento nel kumite individuale, sfiorando l’oro. Una copertina meritata, se non altro per il grandissimo percorso di Francesco [qui una sua precedente intervista] al suo primo mondiale tra i seniores, un argento lo aveva già conquistato due anni fa negli juniores in Polonia, e capace di battere il temibile Elhadji Ndour, gigante statunitense finito alle sue spalle sul terzo gradino del podio.
Ma la copertina Francesco se la sarebbe comunque conquistata per il grande tifo che il popolo del Palaverde gli ha tributato. “Fiocco! Fiocco!” hanno urlato gli spalti, incitando Francesco con quel soprannome, “Fiocco di neve”, attribuitogli amorevolmente fin dal suo arrivo alla palestra Ren Bu Kan, tredici anni fa, dal M° Ofelio Michielan, e che ora è stato adottato da tutti i suoi i compagni di Nazionale, che l’hanno trasmesso, a loro volta, anche a tutti i tifosi italiani.

Una copertina meritata, se non altro, per il grandissimo percorso di Francesco al suo primo mondiale tra i seniores.

Proprio il M° Michielan è stato tra i primi [a fine gara ndr] a corrergli incontro per abbracciarlo, con autentica commozione, in un trasporto che ha contagiato tutti, non solo i tifosi di casa. Non si contano le richieste di autografi, di selfie e di abbracci che Francesco ha dovuto distribuire a grandi e piccoli per tutto il Palaverde.
Era lui il predestinato di questa manifestazione, punta di diamante della nazionale italiana, primo italiano di colore a entrare nella selezione azzurra del karate FIKTA, finito suo malgrado un mese fa sotto i riflettori per un episodio di insulti razzisti sui social, che aveva coinvolto pure il compagno di squadra Abouba Kone, anch’egli trevigiano. Episodio che Ouattara aveva già ridimensionato prima di iniziare il Mondiale: «Sono fiero di essere africano, fiero di essere trevigiano e fiero di rappresentare l’Italia ai Mondiali di Karate.» aveva detto e che ha cancellato definitivamente oggi, con la vittoria di un argento e una corsa, subito dopo, ad abbracciare mamma e papà ivoriani, seduti sugli spalti, con il tricolore sulle spalle.

Finisce la grande avventura del Campionato Mondiale di Karate Shotokan a Treviso, tre giornate di grande sport, che hanno visto tornare la Marca Trevigiana al centro del mondo del karate. Ventisette le nazioni partecipanti, che hanno portato a Treviso oltre mille persone tra atleti e staff, oltre a tutto l’indotto di famigliari, visitatori e semplici appassionati.
Grande soddisfazione da parte dell’Istituto Shotokan Italia, che aveva incaricato Treviso di organizzare la manifestazione a nome World Shotokan Karate Association: «Fiducia ampiamente ripagatacommenta Rino Campini, Presidente di Istituto Shotokan Italia asdl’organizzazione è stata perfetta, 150 volontari che si sono dedicati con il massimo impegno nella riuscita di questo evento, che celebra anche il valore del karate italiano, forte di un eccellente risultato sportivo, portandolo al rango delle migliori nazioni del mondo».

Primo italiano di colore a entrare nella selezione azzurra del karate FIKTA.

Felicità, infine, negli occhi di Ofelio Michielan, assessore allo sport del Comune di Treviso e fondatore quarantasei anni fa di Ren Bu Kan, la società che ha organizzato, esattamente come ventitre anni fa, il Campionato Mondiale di Karate Shotokan: «Treviso ha dato ospitalità per la seconda volta a questo grande evento, nessuno ha fatto altrettanto in Italia – afferma Michielan – da trevigiano, non posso che essere fiero di aver portato al Mondiale tre atleti della nostra scuola, Ouattara, Kone e Dozzo, che ci hanno regalato complessivamente tre medaglie [Un argento nella categoria senior nel kumite singolo e un bronzo nel kumite a squadre per Ouattara, un bronzo nel kumite a squadre cadetti per Kone ndr]. Abbiamo voluto realizzare un evento dai grandi contenuti tecnici e sportivi, ma non solo: è stato un mondiale nel segno della solidarietà, che ha sostenuto la Settimana Nazionale della Donazione del Midollo Osseo; è stata un’occasione per approfondire la filosofia del karate, attraverso tre appuntamenti culturali promossi dall’Associazione Pensare Il Presente, che hanno registrato il tutto esaurito a Treviso; è stato anche un mondiale rispettoso dell’ambiente, il primo evento sportivo italiano di carattere internazionale Carbon Free, che lascerà alla città di Treviso un omaggio di 108 alberi di ciliegio, che daranno vita a una nuova area verde. Infine, è stato un evento dai grandi contenuti umani e sociali, trasmessi da figure come quelle di Francesco Ouattara e Abouba Kone. Il karate, il “piccolo” sport, ha unito tutti e ha fatto parlare di sé attraverso i suoi valori positivi: è questo il risultato più bello che portiamo a casa con questo Mondiale».

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