Mokusō, attimo fuggente? (Parte 2)
- BENESSERE
- 3 Agosto 2024
A Casale Monferrato si è concentrata la migliore energia dei 600 giovani atleti del karate tradizionale italiano.
La la 26ª edizione è stata l’occasione per un affascinante confronto tra due diversi stili di Karate Tradizionale: Shotokai e Shotokan.
La competizione è stata caratterizzata da un elevato livello tecnico, nel rispetto dei principi del KarateDo Tradizionale Fikta.
A Salsomaggiore circa un centinaio di partecipanti al fine settimana del 5-6 aprile.
L’obiettivo di un maestro di karate con gli allievi: trattarli pensando che sono i successori nella trasmissione della disciplina, trasformarli in scalini che portano verso l’alto e quando il maestro inciamperà o si fermerà saprà che c’è qualcuno che porterà avanti ciò che ha imparato.
La mia più grande soddisfazione è vedere la crescita della persona e che con l’insegnamento del karate si formino persone con sani principi, gli stessi che il M° Shirai ancora oggi ci sta insegnando.
Il M° Shirai ha sempre trasmesso l’importanza del kime quale unione tra dinamica del corpo, respirazione e concentrazione mentale. Ne risulta un karate “pieno”, che va oltre l’esecuzione della tecnica come gesto “ginnico”.
Un omaggio al M°Pizzoni che nel 2022 ha segnato i cinquant’anni di pratica e i quarant’anni dalla fondazione Centro Karate Shotokan Kenyu Kai di Foligno.
Quando il sensei chiama il mokusō, spesso i principianti si trovano impreparati a questo momento inconsueto che, invece, è e risulta prioritario nel Karate.
READ MOREI grandi maestri di Karate parlano spesso di Mushin: “mente senza mente” o “il non-pensiero”, uno stato mentale in cui l’intuizione guida le azioni, generando azioni e reazioni istantaneamente e senza esitazione.
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