728 x 90

Conoscere il KI (prima parte)

Conoscere il KI (prima parte)

Nel karatedo sappiamo utilizzare il “vapore che si eleva cuocendo il riso”?

Nell’Aikidō e nel Tàijíquán ogni gesto è originato dal movimento dell’energia (che a sua volta è attivato dall’intenzione), così anche nel Karate, nel Jūdō e nel Jū Jitsu non è importante tanto la forza muscolare, quanto l’abilità di gestire e direzionare il Ki (o il Qi).
Tra le Arti Marziali orientali, quelle che forse si sono dedicate maggiormente allo studio del Ki (o del Qi) sono l’Aikidō giapponese e il Tàijíquán cinese.
La prima tra le due arti citate, l’Aikidō, deve il suo nome alla fusione di 3 caratteri sino-giapponesi:

  • Ai – il cui significato è armonia e nel contempo anche con congiungimento e unione.
  • Ki – il cui significato è assimilabile a soffio vitale o energia vitale.
  • Dō – che letteralmente significa “ciò che conduce” nel senso di percorso, via, cammino (non solo fisico, ma anche spirituale),

Fondendoli assieme si ottiene il termine 合氣道 Ai-ki-dō che significa: “disciplina che conduce all’unione e all’armonia con l’energia vitale e lo spirito dell’Universo”.

Il Qi può allora essere definito come l’energia prodotta quando polarità complementari e opposte vengono portate all’armonia.

Allo stesso modo, oltre 3000 anni fa la cultura cinese ebbe una stupefacente intuizione (confermata oggi anche dalla scienza moderna) ovvero: che la materia e l’energia sono la stessa cosa. La materia si può trasformare in energia e l’energia può condensarsi in materia. Il nostro corpo è formato quindi da materia ed energia e a sua volta l’energia può assume differenti forme di aggregazione; basti pensare a Jing, Qi e Shen.
Il carattere più usato per Ki (o per Qi) è questo: .
Secondo il Shuo Wen Jie Zi (dizionario di etimologia cinese) le tre linee in cima al carattere dell’ideogramma Qi indicano vapore mentre in basso troviamo il carattere che indica riso . Quindi Qi significa letteralmente: “il vapore che si leva cuocendo il riso”.

Il Qi può allora essere definito come l’energia prodotta quando polarità complementari e opposte vengono portate all’armonia. L’energia vitale, il Qi, si crea quando gli opposti vengono armonizzati: fuoco e acqua, cielo (il vapore) e terra (il riso) ecc.
Qi è che la grande forza che sottende la vita, è la vita stessa. Qi è la vibrazione dell’Universo, è l’intero Universo nel suo manifestarsi. Tutto intorno a noi è manifestazione del Qi. Noi stessi siamo espressione del Qi.
Se tutto il creato è permeato da questa energia universale, ogni cosa, animata o inanimata che sia, è per noi fonte di scambio e trasformazione del Qi. Motivo per cui, ad esempio, dopo una passeggiata in mezzo alla natura ci sentiamo rigenerati nel corpo, nella mente e nello spirito.

Fonti di Qi
Abbiamo visto come la parola cinese Qi sia un termine generico per indicare l’energia vitale. 3 sono le fonti principali di Qi per l’uomo: 

  • il respiro, 
  • il cibo  
  • la costituzione della persona.

L’aria, cioè la respirazione o Da Qi (a volte detta anche “Grande Qi”) e il cibo o Gu Qi (letteralmente il “Qi dei cereali”) si uniscono per dare origine al “Qi del petto” o Zong Qi.
Mentre cibo e aria sono parte del Qi acquisito, la terza fonte principale di Qi è ereditaria. In cinese il termine per questa forma di Qi innato (noi occidentali diremmo genetico) è Yuan Qi (letteralmente Qi originario). Il Qi originario è responsabile della costituzione fisica e della naturale tendenza verso la malattia o la salute.

Il Qi originario è in parte un “regalo” dell’Universo e in larga misura un prodotto della salute dei genitori e delle attenzioni che essi dedicano al bambino ancora nell’utero. Se la madre si nutre in modo salutare, ha una buona igiene e vive in un ambiente non inquinato, il bambino che porta in grembo sarà nelle condizioni migliori per avere una vita sana. L’uomo e la donna hanno eguale responsabilità nella creazione del Qi originario.
La quantità di Qi ereditato è immutabile: non possiamo tornare al tempo del concepimento per incrementarlo; possiamo tuttavia sostenerlo con la meditazione, la pratica marziale e lo sviluppo della spiritualità. Inoltre, anche la natura è una fonte inesauribile di Qi originario.

Categorie di Qi
Il concetto di Qi ha un ruolo così centrale nella medicina cinese che in pratica tutti gli stati di salute o malattia possono venire descritti da una sua forma. Alcuni autori cinesi di opere sulle Arti Marziali hanno scritto interi volumi sul tipo di Qi necessario per sferrare in maniera efficace pugni, calci, parate, schivate, spinte ecc.
Come detto, secondo i cinesi, vi sono molti “tipi” di Qi che influiscono sul nostro corpo e sulla nostra mente. Tuttavia, rimane un unico Qi che semplicemente si manifesta in forme diverse, in base alla forma che assume in vari punti del corpo. In base alla funzione svolta e alla sua origine assume “etichette differenti”.
Per capire qualcosa di più sul Qi è necessario conoscerne le categorie principali:

  • Yuan Qi – Qi originario (ereditato da antenati e universo)
  • Da Qi – Qi dell’aria (proviene dalla respirazione), costituente di Zong Qi
  • Gu Qi – Qi del cibo (proviene dall’alimentazione), costituente di Zong Qi
  • Zong Qi – Qi del petto (regola respiro, battito cardiaco, ecc)
  • Zhen Qi – Qi complessivo, somma di Ying Qi e Wei Qi
  • Ying Qi – Qi nutritivo che scorre all’interno dei meridiani
  • Wei Qi – Qi protettivo, barriera energetica contro i patogeni
  • Nei Qi – Qi interno (tutto il Qi interno al corpo)
  • Wai Qi – Qi esterno (o Qi emesso dal corpo)

Dan Tian significa, letteralmente, “campo dell’elisir” o “campo del cinabro”.

Dan Tian: i serbatoi del Qi
Il Dan Tian (in cinese Dāntián, 丹田 e in giapponese Tanden, 丹田) è il centro energetico più importante del corpo e uno dei termini più usati nella letteratura marziale. Situato nel basso ventre, a metà tra l’ombelico e l’osso pubico, è sia il centro di gravità che il centro energetico del corpo. Il Dan Tian immagazzina il Qi, come un serbatoio, ma funge anche da pompa, spingendo l’energia in tutto il corpo.
Dan Tian significa, letteralmente, “campo dell’elisir” o “campo del cinabro”. Per la letteratura alchimia Taoista si tratta del punto in cui trovare l’elisir di saggezza e lunga vita.
Ci sono, in verità, 3 centri energetici principali nel nostro corpo.

  • Il Dan Tian inferiore, nel basso ventre, è associato alla sessualità e immagazzina Qi ed energia sessuale, il Jing.
  • Il Dan Tian mediano, al livello del plesso solare, immagazzina il Qi ed è correlato con la respirazione e con la salute degli organi interni.
  • Il Dan Tian superiore, tra le sopracciglia (al livello del “terzo occhio”), è la sede dello Shen, l’energia della coscienza, ed è in relazione con il cervello.

Solitamente però, se non diversamente specificato, il temine Dan Tian si riferisce a quello inferiore, il più importante. Ogni movimento del marzialista ha origine (o dovrebbe originare) da lì.

Nella seconda parte di questo articolo tratterò più nello specifico le Arti Marziali in relazione al Qi.

Parte 2

Bibliografia
Toshihiko Yayama, (2001), Guarire con il qi. La via verso una nuova mente e un nuovo corpo, Edizioni Mediterranee
Waysun Liao, (2009), Ch’i. Scoprire l’energia vitale con il t’ai chi, Ubaldini Editore
Kenji Tokitsu, G. Caviglione, (2013), Il Ki e il senso del combattimento, Luni Editrice.

Ti potrebbe interessare anche:

Articoli recenti

I più letti

Top Autori