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Ampi Orizzonti

Seminari di aggiornamento, il 7-8 maggio 2016, all’Università degli studi di Milano per gli aspiranti quadri tecnici della Fikta.

L’attenzione e la cura che la Fikta dedica al percorso formativo dei propri futuri quadri tecnici non possono sfuggire anche al più distratto degli osservatori esterni. Le risorse investite da quasi vent’anni nella ricerca e nella collaborazione con strutture universitarie prestigiose come l’università degli studi di Milano – con cui organizzare, dal 2000 al 2011, ben 6 edizioni del “Simposio internazionale di karate Tradizionale, arti del Budo e sport di combattimento” –, fanno ormai parte della storia, documentando quanto la Fikta creda nell’aggiornamento scientifico. Infatti, il suo corpo dirigente ha ben chiaro il principio che l’ampliamento degli orizzonti culturali del praticante rappresenti la base indiscussa per la crescita, non solo tecnica, del movimento.

LA SFIDA
Le sfide, gli obiettivi ambiziosi e la tenacia nel loro raggiungimento accomunano un ricercatore quanto un karateka illuminato. Ecco, quindi, che matura l’intenzione di assegnare maggiore risalto alla formazione scientifica di base. Ricordo perfettamente quando e come ho risposto al trillo del cellulare. Un occhio di sfuggita al display e capisco che si tratta di qualcosa di importante. Chi chiama è uomo di poche parole, ma nette e definitive, è un amico, quasi un fratello. Pochi preamboli, va subito al sodo: “Michela, ho un’idea. Non dirmi di no”. Il responsabile della formazione, il M° Bernardo Contarelli, mi chiede di organizzare la preparazione teorica degli aspiranti istruttori e maestri nel dipartimento universitario di mia afferenza, coinvolgendo i miei colleghi.
Con ‘Dino’, ci conosciamo da più di quarant’anni; sa che la proposta è troppo allettante perché non raccolga il guanto che idealmente ha gettato a terra. Per parte mia, ho già ben chiaro che dovrò combattere contro il tempo, le scartoffie, gli impegni didattici istituzionali che mi lasciano poco margine e chissà contro cos’altro ancora…, ma non riesco a mordermi la lingua neanche una volta prima di rispondere: “Sì, lo facciamo”. In realtà, gli sono grata per avere capito che la cultura si chiede dove questa si costruisce: all’università.

Le sfide, gli obiettivi ambiziosi e la tenacia nel loro raggiungimento accomunano un ricercatore quanto un karateka illuminato.

Così ci organizziamo e allestiamo, seguendo le corrette procedure burocratiche dettate dal regolamento accademico, una serie di seminari.
Nel periodo gennaio-maggio 2014, i partecipanti al Corso aspiranti istruttori e maestri (Conaim) della Fikta frequentano 80 ore di aggiornamento, suddivise in quattro fine settimana, presso il Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano. È un impegno faticoso, ma di grande soddisfazione per tutti: per gli allievi, a cui è data l’opportunità di conoscere o approfondire argomenti indispensabili per lo svolgimento dell’attività di istruttore e di maestro, ma anche per i docenti universitari che vivono un’esperienza nuova e possono apprezzare l’interesse, la curiosità e la serietà dei partecipanti. Si tratta, in fondo, di un’occasione di conoscenza e di arricchimento reciproci.

Il nuovo ciclo di seminari
Così, per il principio ormai diventato legge secondo cui “squadra vincente, non si cambia”, si replica anche nell’attuale edizione del Conaim 2015-17, seppure con qualche lieve modifica, rappresentata ad esempio da un incremento delle ore di lezione, da 80 a 95. Come nella passata edizione del corso, il piano didattico spazia lungo una vasta gamma di settori disciplinari: anatomia e istologia, fisiologia, scienza della nutrizione, ortopedia e traumatologia, medicina legale e delle assicurazioni, metodologia e didattica, scienza dell’allenamento e criminologia.
Il pacchetto formativo, organizzato e approvato dal consiglio del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’università degli studi di Milano, si presenta con una serie di 5 seminari di aggiornamento scientifico e culturale per praticanti di karate.

Il primo assaggio di questa nuova tornata si è svolto il 7 e 8 maggio 2016, nella storica aula magna “Alberto Miani” di Città studi, in via Mangiagalli 31. Sabato 7, Nicoletta Gagliano, professore associato di istologia con un attivo di numerosissime pubblicazioni scientifiche su quotate riviste internazionali, ha iniziato il nuovo ciclo, presentando alla folta platea, composta da più di cento partecipanti, la classificazione dei tessuti corporei e la loro descrizione. Le immagini dettagliate e il linguaggio rigoroso, ma di facile comprensione usato dalla docente, hanno consentito una fruizione completa delle ore dedicate ad argomenti spesso considerati ostici, ma indispensabili per potere affrontare le materie programmate per gli incontri successivi.

Per il principio ormai diventato legge secondo cui “squadra vincente, non si cambia”, si replica anche nell’attuale edizione del Conaim 2015-2017.

Domenica 8 maggio, Isabella Merzagora, professore ordinario di criminologia-medicina legale, presidente della società italiana di criminologia e autrice di apprezzate monografie sulla violenza in famiglia, sull’aggressività e lo stalking nel contesto professionale, ha catturato l’attenzione di tutta l’aula con una relazione su violenza e aggressività, grazie alle sue indiscusse capacità oratorie, alla sottile ironia con la quale riesce a sdrammatizzare anche le descrizioni più crude, oltre che all’attualità degli argomenti trattati. La sessione si è conclusa, eccezionalmente, con le comunicazioni di tre karateka che nel corso degli ultimi anni si sono dedicati alla ricerca o all’approfondimento di diverse tematiche riguardanti il karate tradizionale.
La dottoressa Beatrice Berti, medico, ha presentato un lavoro sull’analisi dei parametri cinematici e dinamici di due tecniche di karate (ura shuto uchi e gyaku tsuki), basato sulla stima degli effetti lesivi di queste sugli organi addominali. L’interessante studio pilota, condotto dalla presentatrice allieva del M° Roberto Benocci presso l’università di Siena, ha stimolato il dibattito della platea, dimostrandone l’attenta partecipazione.
Massimo Zunino, con un lavoro sulla visione e l’interpretazione della realtà, ha dimostrato come sia possibile analizzare approfonditamente le caratteristiche delle tecniche di karate anche con l’utilizzo di strumentazioni di tipo amatoriale e a basso costo. Infine, Carlo Rocco ha svolto una breve relazione sulle qualità educative del karate Tradizionale e dei benefici effetti che queste possono produrre sugli allievi, con particolare riferimento ai soggetti in età scolare.

Per il futuro, mi sto preparando. So che dopo i prossimi seminari, quando altri miei colleghi interverranno con il loro prezioso contributo e quando anch’io dovrò trovare il modo di farmi ascoltare parlando di apparati e organi corporei, riceverò altre chiamate. Darò un’occhiata al display del cellulare, dimenticherò di mordermi la lingua e accetterò la nuova sfida…

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