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La forza dolce e potente della sobria umiltà

Foto di Alessia Parisse e Fabrizio Bagnoli

Ai X Campionati Assoluti di Veroli, di inizio giugno, è arrivato il giusto riconoscimento per una vita di sacrifici, lontano dalla ribalta, partita dalle “retrovie”.

Scrivo questo articolo quasi a caldo, appena dopo ventiquattro ore dalla chiusura dei decimi campionati assoluti FIKTA, svoltisi a Veroli (Frosinone) nei primi due giorni di giugno 2019.
Lo faccio soprattutto partendo dalle lacrime di Fabio Manzo, “capitano coraggioso” della squadra della Domonkai Nettuno, e da quelle del suo Maestro, Luigi Giusti, alla fine della gara delle gare o, meglio, della gara nella gara di casa FIKTA, la finale del kumite a squadre di serie A, vinta per l’appunto dalla ASD Domonkai di Nettuno arrivata nella massima serie appena lo scorso anno, quasi inaspettatamente.

… tanto Enrico che “Gigi” hanno saputo costruire questi due bei successi.

Questo campionato è stato semplicemente fantastico! Inutile cercare altri aggettivi, e non parlo dei risultati, parlo dell’organizzazione guidata dal Maestro Enrico Pigliacelli e dal suo ottimo gruppo di collaboratori. Parlo di quella graditissima ricerca dei dettagli più fini, quelli che talvolta fanno la differenza fra un grosso successo e un semplice bell’evento.
Bissare la grossa affermazione della scorsa edizione, in casa Fijlkam era di certo impresa ardua, eppure, senza ombra di dubbio il gruppo di lavoro FIKTA del Frusinate supportato, se non altro moralmente, dal resto del Comitato Regionale Lazio FIKTA e dal gruppo dei suoi Maestri più anziani, c’è riuscito alla grande.

Quello che accomuna questo risultato sportivo di natura epocale e l’ottima riuscita dell’evento è l’umiltà, quella sincera e spontanea delle persone semplici, quelle che, proprio perché possono contare solo sulla forza del loro lavoro, rifuggono dal clamore della ribalta.
Così, tanto Enrico che “Gigi” hanno saputo costruire questi due bei successi, partendo dal loro lavoro silenzioso e costante, quello delle formiche per intenderci, quello che, un pezzetto alla volta, ti porta a vedere la trasformazione della realtà consolidata e qualche volta stagnante e, in quanto tale, ritenuta immodificabile.
Conoscendoli personalmente da tanto tempo, anche in alcuni aspetti delicati delle loro vite, sono veramente felice per loro, si sono di certo tolti una gran bella soddisfazione. Non si tratta di semplice celebrazione dell’Ego, si tratta del giusto riconoscimento per una vita di sacrifici, lontano dalla ribalta, partendo dalle retrovie.

Un po’ tutto il Lazio, in casa FIKTA, sta dando da anni prova di grande crescita: dai Dirigenti agli Atleti, dai Tecnici agli Ufficiali di Gara (sempre e troppo facilmente contestati). Lo fa in silenzio, cercando di stare lontani dalle polemiche e assurgendo così al ruolo di regione guida del Centro Sud, ma a questo punto, anche del resto d’Italia della Federazione del Maestro Shirai.
In un’Era in cui troppo spesso la presenza ingombrante dei Social Network determina una continua distorsione dei messaggi, viene da pensare che tutto si faccia soprattutto per il gusto di raccogliere infantilmente quei consensi negati per altre vie: gli onnipresenti like che quasi meccanicamente ci sentiamo in dovere di apporre, preoccupati più di apparire a propria volta, che non di comunicare un reale messaggio di gradimento accomunante. Queste due persone, Gigi ed Enrico, non ne hanno fatto alcun uso, ma i risultati sono arrivati, belli, forti e inconfutabili. 

Quello che accomuna questo risultato sportivo di natura epocale e l’ottima riuscita dell’evento è l’umiltà.

Viene da pensare che il “Nessun dorma” della celebre opera, La Turandot di Giacomo Puccini – cantato da un ottimo e mastodontico tenore nell’emozionante cerimonia d’apertura –, abbia generato, tramite quelle potenti ed eccitanti vibrazioni, il giusto collante energetico per far fluire semplicemente ed efficacemente tutta la manifestazione.
L’ultimo, inesauribile “vincerò”, invece, avrà risuonato fortissimo nel cuore dei ragazzi di Gigi, galvanizzandoli e portandoli sul podio più alto, avendo dovuto addirittura ribaltare il 2 a 0 subito a freddo e in partenza.

Qui i risultati di gara

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