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Heart Cup 2018, numeri da “mondiale” per la festa del karate

Foto di Daniele Fregonese

14-15 aprile – A Ponzano Veneto (TV) il torneo di karate Shotokan aperto a tutte le federazioni.

di Tommaso Pesa

Sono passati quasi sette mesi dal Campionato Mondiale di Karate Shotokan, eppure, alla due giorni del 14-15 aprile, se ne sentiva ancora l’eco al PalaCicogna di Ponzano Veneto per la 4^ edizione di Heart Cup, torneo biennale di karate Shotokan per club e rappresentative regionali e nazionali. Un vero bis mondiale per la manifestazione organizzata dalla Ren Bu Kan Ponzano (costola locale della scuola trevigiana Ren Bu Kan), che ha letteralmente riempito il palazzetto comunale con quasi 1200 atleti, rappresentanti di 120 club provenienti da diverse nazioni.
Una propensione all’internazionalità testimoniata in questa edizione anche dal patrocinio da parte della World Shotokan Karate Association, presente alla manifestazione con il presidente Richard Poole, insieme ai rappresentanti della FIKTA i Maestri Gabriele Achilli Presidente di FIKTA e ISI Ente Morale, Rino Campini presidente di ISI Asd e Giuseppe Perlati Segretario generale FIKTA, i quali hanno dato il benvenuto agli atleti in occasione della tradizionale cerimonia di apertura e presenziato alle premiazioni. 

Un vero bis mondiale per la manifestazione organizzata dalla Ren Bu Kan Ponzano (costola locale della scuola trevigiana Ren Bu Kan).

Mattatori della competizione per club gli atleti di ASD Masatoshi Nakayama di Reggio Emilia, primatisti della classifica finale con 25 medaglie, seguiti da ASD Yama Karate Club Milano (16) e al terzo posto da Ren Bu Kan Nazareth (15), la rappresentativa israeliana che intrattiene un rapporto trentennale di collaborazione con la scuola Ren Bu Kan di Treviso, grazie al quale, proprio negli scorsi giorni, sono state avviate le pratiche di gemellaggio tra la città di Nazareth e il comune capoluogo di Marca. Buona performance anche della squadra di casa, la Ren Bu Kan di Treviso, con 14 medaglie (8 ori, un argento e 5 bronzi).

Di seguito diamo un breve sunto di alcuni dei principali risultati di gara.
Heart Cup apre il programma gare nella prima metà della giornata con il kata, che nella categoria femminile junior black ha visto la conferma di Asia Viviani del KI Dojo Verona, già campionessa mondiale nella specialità a settembre, che si impone sulla sua compagna di squadra Ilaria Pozza del Ki Dojo San Bonifacio, a dimostrazione del livello di qualità raggiunto dalla scuola veronese. Sempre il Ki Dojo protagonista anche nel kata individuale seniores, dove a primeggiare è stata Martina Tommasi, che ha battuto per 2 decimi Giulia Gabrieli del Karate Club Bagnolo.

Tra i maschi, vincitore nel kata juniores è stato Francesco Federico della RTK di Milano, davanti per 3 decimi a Simone Dell’Orto di Nintai Brianza, grazie all’esecuzione del kata Unsu, mentre Marco Mazzarda, dopo i fasti mondiali di settembre, si deve accontentare del terzo gradino del podio.
Nel kata seniores, la Nakayama porta al primo posto Giovanni Guidetti, reduce da un infortunio che l’aveva tenuto quasi dieci mesi lontano dal tatami. Alla prima gara ufficiale dal rientro, il karateka emiliano sfoggia un Unsu che vale l’oro, mentre Manuel Brentegani del Ki Dojo Verona conquista l’argento e Massimiliano Rodrigo della Yama Milano e Francesco Carturan di Ki Dojo Verona il bronzo.

Concluse le gare di kata, la giornata di sabato prosegue con il kumite, dove ad affermarsi tra le femmine sono le atlete della Nazionale ISI, Arianna Marmiroli del Shogun Karate, Irene Rocchetti del Shotokenshukai Caravaggio e Martina Bocci di Zoshikan Montecatini.
Nella categoria maschile Juniors -75, finale mozzafiato tra gli atleti Angelo Galluzzi del Planet Fitness e Luca Davoli della Nakayama Reggio Emilia. Grande soddisfazione per l’atleta israeliano Neim Mohand, nella categoria Seniores -75, che chiude la sua carriera agonistica con un oro, vincendo anche la gara open.
Spettacolo anche nella finale seniores +75, che ha visto fronteggiarsi Francesco Ouattara, argento mondiale lo scorso settembre a Treviso, e Giovanni Guidetti, che dopo il successo nel kata si gioca il gradino più alto del podio anche nel kumite: alla fine, tuttavia, a prevalere è il talento del trevigiano Ouattara.

Nella mattinata di domenica, spazio alle gare a squadre, tra club e rappresentative regionali e nazionali. Un grande spettacolo dal punto di vista tecnico, vista la presenza in gara di atleti di prima fascia, tra cui molti iridati dell’ultima rassegna mondiale, come gli specialisti del kata Nicola Bianchi e Annalisa Casini di Samurai Viareggio (che hanno vinto l’oro con le rappresentative maschile e femminile di ISI Italia).
Nel kata a squadre femminile per club, Ki Dojo Verona svetta al primo posto, Yama Milano al secondo, seguita dal Funakoshi Karate Do Cassano. Nel kata a squadre maschile, invece, prima posizione per Yama Milano, secondo Ki Dojo Verona e terzo Nakayama Reggio Emilia.

Particolarità delle gare di kumite per rappresentative, introdotta come novità assoluta ad Heart Cup, è stata la composizione di tre maschi e due femmine per squadra: un’innovazione che ha permesso alle varie rappresentative di mettere in campo la globalità del talento a loro disposizione.
A salire sul primo gradino del podio di questa inedita competizione mista, la rappresentativa Italia FIKTA (composta da Bocci, Cuscona, Kone, Marmiroli, Pisano, Tinelli, Zanovello), seguita da quella di ISI Italia (Brusinelli, Dozzo, Ouattara, Prete, Rocchetti, Romani) e, al terzo posto, dalla squadra regionale dell’Emilia Romagna.
Conclusione della manifestazione all’insegna dell’entusiasmo, con Heart Cup Kid: un programma di 42 gare suddivise per 7 categorie, cui hanno preso parte complessivamente circa 430 bambini.

La composizione di tre maschi e due femmine per squadra: un’innovazione che ha permesso alle varie rappresentative di mettere in campo la globalità del talento a loro disposizione.

«È stata una grande festa del karatecommenta il Maestro Davide Michielan di Ren Bu Kan Ponzano – al di là dei numeri, che sono andati oltre ogni aspettativa, siamo fieri di aver centrato il nostro principale obiettivo, ovvero il coinvolgimento di club aderenti a diverse federazioni. Heart Cup vuole essere proprio questo, una manifestazione che unisce il mondo del karate, oltre le sue divisioni. Siamo davvero soddisfatti, specialmente della scelta di introdurre squadre miste, e per la prossima edizione del 2020, anno olimpico, penseremo ad altre novità».
«Devo complimentarmi con l’organizzazione di Heart Cup ha detto Richard Poole, presidente di WSKA – non c’erano dubbi, visto l’alto livello già espresso in occasione dei campionati mondiali. Heart Cup si conferma una gara importante per il nostro movimento sportivo, sicuramente in futuro potrà contare su una presenza sempre più numerosa di rappresentative straniere».

Altre foto delle due giornate di gara: qui, qui e qui.

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