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Fabio Cuscona

Fabio Cuscona

Il nostro vero avversario non possiamo essere altro che noi stessi e, vinta questa battaglia, tutto il resto sarà più semplice da affrontare.

NOME
Fabio Cuscona
LUOGO DI NASCITA
Milano
DATA DI NASCITA
17.09.1987
SPECIALITÀ
Kata e Kumite
CLUB DOJO
Asd Yama karate club Milano

MEDAGLIERE

2001
– Camp. It.: 3° fukugo

2002
Camp. It.: 1° kum. ind.

2003
Camp. It.: 2° kata ind.
– Tr. delle regioni: 3° kata sq.

2004
Tr. delle regioni: 1° kum. ind./2° kata ind.
– Camp. It.: 2° kata ind./

2005
Tr. delle regioni: 1° kum. ind./1° kata ind.
– ESKA: 3°kata sq.

2006
– Tr. delle regioni: 1° kum. sq./1° kata ind.
– Camp. It.: 1° kum. ind./1° kum. sq./1° kata ind./1° kata sq.

2007
– Tr. delle regioni: 1° kum. ind./1° kum. sq./1° kata ind./1° kata sq.
– Camp. It.: 1° kum. ind./1° kum. sq./1° kata ind./2° kata sq./3° enbu m/m / 3° kum. open
– ETKF: 1° kum. sq./1° kata sq./3° fukugo

2008
Camp. It: 1° kum. ind./1° kata sq./2° kata ind./2° kum. sq./2° enbu m/m / 3° fukugo
– Tr. delle regioni: 2° kum. ind.

2009
Camp. It: 1° kum. ind./1° kata sq./2° kata sq./2° kum. sq./2° enbu m/m /3° kata ind.
ETKF: 3° fukugo

2010
Camp. It: 1° kum. sq./1° kata ind./2° fukugo B/2° enbu m/m /3° kata sq.
Coppa Shotokan: 1° kum. sq./2° kata ind. mast.
ITKF: 1° enbu m/f / 2° fukugo
ESKA: 2° kata sq.

2011
Camp. It: 1° kum. sq./ 2° enbu m/m / 3° kum. ind./ 3° kata sq.
WSKA: 2° kata sq.
ESKA: 3° kata sq.

2012
ITKF: 1° enbu m/f / 3° enbu m/m
Camp. It: 1° kata. sq./1° kata ind./3° fukugo/3° kum. sq.
Coppa Shotokan: 1° kum. sq.

2013
ETKF: 1° enbu m/f / 1° kata ind. /2° fukugo
– ESKA: 1° kata sq.
– WSKA: 2° kata sq.
– Camp. It: 1° kata sq./1° enbu m/f /2° kum. sq./2° fukugo B
– Coppa Shotokan: 1° kum. sq.

2014
Coppa Shotokan: 1° kum. sq./2° kum. ind.
Camp. It.: 1° fukugo/1° enbu m/f

2015
Camp. It.: 1° enbu m/f / 3° fukugo
WSKA: 1° kata sq.
UWK: 1° kum. ind./1° kum. sq./1° kata sq./1° enbu m/m m/f / 2° kata ind./3° fukugo
Coppa Shotokan: 2° kum. ind./3° kum. ind. mast.

2016
– Camp. It.: 1° enbu m/f m/m / 1° fukugo/2° kum. sq./3° kata ind./3° kum. ind.

2017
Camp. It.: 1° enbu m/m / 1° fukugo
WSKA: 3° kum. sq.

2018
Camp. It.: 1° enbu m/m / 3° kum. ind. / 3° fukugo
ETKF: 3° fukugo

 


 

Cosa ti ha spinto a iniziare la pratica del karate?
Quando ero bambino vidi i film di Bruce Lee e, gasato da quel tipo di combattimento, decisi inizialmente di fare kung fu. Effettuando varie ricerche nella mia città, alla fine scoprii che l’unica arte marziale che avrei potuto praticare era il karate che, per tanti aspetti, mi sembrava uguale a ciò che volevo fare in precedenza. Nello stesso periodo avevo anche dei problemi con un bambino più grande che mi importunava e da lì ebbi lo stimolo più forte per iniziare questa disciplina marziale.

Con il mio Maestro attuale, Silvio Campari, ho un rapporto molto sincero, che condivide gli stessi obiettivi.— Fabio Cuscona

Chi è attualmente il tuo Maestro e che rapporto hai con lui?
Ho sempre avuto buoni rapporti con tutti i maestri che ho incontrato nel mio percorso di atleta. Ognuno di loro mi ha trasmesso qualcosa di importante, sia a livello tecnico sia umanamente. Con il mio Maestro attuale, Silvio Campari, ho un rapporto molto sincero, che condivide gli stessi obiettivi. Con lui ho iniziato effettivamente il mio percorso da agonista, che mi ha portato a conoscere molti aspetti del karate che prima non conoscevo, né comprendevo. È un maestro molto bravo e innovativo, soprattutto nella ricerca dell’allenamento più propedeutico alla gara e questo non è da tutti. Oltre al nostro rapporto maestro-allievo, siamo anche molto amici al di fuori della palestra.

È stata casuale la scelta di praticare Karate Tradizionale?
Avendo iniziato karate quando avevo 8 anni, ovviamente, la scelta è stata casuale. Ora, sono comunque contento di averla fatta.

Quando sei diventato un agonista?
A 14 anni sono diventato agonista, partecipando ai miei primi campionati italiani da cadetto. Momento che ricordo ancora con gioia, perché essendo la mia prima gara importante, sono diventato campione italiano.

Dove e quanto  ti  alleni? Fai anche una preparazione atletica?
I miei allenamenti si svolgono presso la Yama Karate Club, due volte a settimana, ma nei periodi più vicini alla gara si svolgono degli allenamenti extra per gli agonisti. Sono sempre stata una persona a cui piace tenersi in forma, quindi, la mia preparazione atletica la effettuo nei momenti liberi della mia giornata.

Com’è il rapporto con i tuoi compagni di squadra?
In palestra alla Yama abbiamo un rapporto molto solido e sincero, sia come squadra di karate sia come amici. Insieme ci siamo sempre motivati a vicenda dandoci la carica necessaria per affrontare tutto più uniti e più forti. Come ogni gruppo forte, abbiamo avuto un Maestro molto determinato e che ha sempre capito le esigenze individuali e del gruppo, adattando sempre molto bene sia le parole sia gli esercizi. Facendo anche parte della squadra nazionale, in merito posso dire che, per quanto siamo un gruppo di persone provenienti da palestre diverse, siamo più uniti che mai verso il nostro obiettivo.

Il tempo che dedichi agli allenamenti incide sulla tua vita privata?
Il tempo che dedico agli allenamenti non ha mai inciso in maniera particolare nella mia vita privata, anche perché, come per tutti gli impegni, bisogna prendersi del tempo e organizzarsi di conseguenza. Il karate mi ha formato molto a livello caratteriale e ha contribuito tanto alla persona che sono oggi. Sicuramente un po’ di libertà, ma sono anche sempre stato libero di scegliere.

Lo scoglio personale su cui hai dovuto, o devi ancora, “lavorare” maggiormente?
Il mio scoglio principale è sempre stato la mia pigrizia che però, nel bene o nel male, sono riuscito a tenere a bada.

Raggiungere la cosiddetta “pace interiore” è il primo obiettivo di un atleta, permette di essere sempre lucidi e di pensare serenamente alle scelte.— Fabio Cuscona

Secondo te, qual è la tua caratteristica come atleta?
Imparare dai miei errori il prima possibile: semplicemente, dal fare erroneamente un esercizio in palestra al perdere una gara, questo mi ha aiutato a maturare e a migliorare come atleta.

In quale specialità ti senti più preparato?
Ho sempre voluto essere un atleta completo, quindi, mi sono sempre preparato allo stesso modo sia nel kata sia nel kumite, sforzandomi di raggiungere i massimi livelli in entrambe le specialità. Provo soddisfazione nel riuscire a raggiungere i miei obiettivi, perché ci si ripaga di tutti gli sforzi compiuti. Riuscire a farlo in tutte le competizioni è il massimo della soddisfazione che un atleta possa avere. Fare ciò che ci piace ci permette di esprimere anche il nostro modo di farlo e, se dovessimo raggiungere l’obiettivo in questa maniera, la soddisfazione sarebbe anche maggiore.

L’avversario che temi di più?
Il nostro vero “avversario” non possiamo essere altro che noi stessi e, vinta questa battaglia, tutto il resto sarà più semplice da affrontare. Raggiungere la cosiddetta “pace interiore” è il primo obiettivo di un atleta, permette di essere sempre lucidi e di pensare serenamente alle scelte, agli obiettivi e quant’altro.

Che cosa ti ha insegnato il karate?
Come già anticipato ha contribuito molto alla persona che sono diventato. Mi ha insegnato a essere forte, rispettoso, deciso. Mi ha insegnato a lottare fino alla fine per le cose in cui credo, facendo sacrifici (fisici e mentali) e a non mollare mai, in qualsiasi modo e in qualsiasi caso.

Il momento più appagante e quello più spiacevole della tua carriera agonistica?
Il momento più bello della mia carriera, a dispetto di tutto quello che si possa pensare, è stata la mia prima finale ai Campionati italiani disputata con mio fratello Matteo, che mi ha regalato un’emozione unica e irripetibile. Quella più spiacevole, se così possiamo dire, è invece più recente e riguarda il Mondiale disputato a Treviso. Nella mia gara individuale sentivo di poter fare molto bene, ero molto carico, ma non è andata come speravo e sono rimasto molto dispiaciuto.

Hai un ricordo del tuo percorso agonistico che ti piacerebbe condividere?
La mia prima gara internazionale fu indimenticabile. Andammo a disputare un campionato europeo in Slovenia, nel quale dovetti competere in tre specialità (kata squadre, kumite squadre e fukugo individuale). La gara fu davvero difficile e molto agitata, visto che sui tatami si scivolava davvero troppo, ma con l’aiuto dei compagni e degli allenatori alla fine portammo a casa due ori a squadre e io un bronzo nell’individuale. L’emozione di sentire l’inno italiano per la prima volta sul podio è stata davvero un’emozione fantastica.

Nel web guardi video inerenti il karate?
Generalmente non uso i social per guardare altri video di atleti o competizioni, qualche volta, soprattutto nel periodo post gara, riguardo i miei filmati per cercare di capire che cosa ho sbagliato e poterlo correggere per la gara successiva.

Ti piacerebbe essere un atleta professionista?
A chi non piacerebbe? Soprattutto a chi ama lo sport, questo tipo di percorso sarebbe per un atleta il migliore da poter seguire.

L’emozione di sentire l’inno italiano per la prima volta sul podio è stata davvero un’emozione fantastica.— Fabio Cuscona

Cosa pensi dell’entrata del karate alle Olimpiadi?
Penso sia una buona opportunità per far conoscere a tutto il mondo anche la nostra disciplina, dimostrando che non siamo uno sport minore, ma soprattutto un’occasione per gli atleti di partecipare a un evento eccezionale.

Come vedi il tuo futuro di karateka?
Essendo quasi prossimo a un’età “pensionabile” dalle competizioni nazionali, mi piacerebbe continuare a dare il meglio di me stesso fino alla fine e pensare in futuro di poter trasmettere la mia esperienza alle nuove generazioni.

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