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Immersi nella tempesta

Immersi nella tempesta

Il Kata Unsu interpretato dal M° Ilio Semino

di Ilio Semino

Il tentativo di trovare una breccia tra le nuvole sollevandole, dividendole e spostandole con delicatezza in direzioni opposte, non evita che un fragoroso tuono preceda tre precisi colpi di fulmine che si abbattono al suolo.
Quattro forti venti, provenienti da Est, Ovest, Sud e Nord, costringono a contenere la loro furia assecondandoli nelle quattro direzioni in cui ci spingono e sono seguiti da una fragorosa pioggia che ci obbliga a precipitare a terra con essa. 

Rialzandoci riproviamo a separare i nembi con delicata fermezza, ma un forte uragano che scuote le cime degli alberi e ne spacca i rami, costringe gli stessi ad assecondarne la forza piegandosi pericolosamente nella direzione del vento per non spezzarsi, mettendo a dura prova radici e tronchi, che vengono fortemente sollecitati con movimenti contrari e repentini.
Un attimo di tregua apparente precede una leggera brezza, a cui fa seguito un altro forte tuono e altri tre forti colpi di fulmine, meno precisi, ma altrettanto terribili, in direzioni diagonali opposte.

Lo scontro tra due nubi, una che scorre e una ascendente, provoca un forte e devastante colpo a terra che ci fa urlare di terrore, seguito da un turbinio di venti di burrasca contrastanti, un ciclone che ci fa cambiare direzione più volte di centottanta gradi procurandoci una instabilità che non prevede nulla di buono: infatti è proprio allora che un terribile tornado ci porta con sé a volteggiare in aria per poi proiettarci con forza a terra.
Ci rialziamo con sospetto e attenzione, e assumendo una posizione forte, a due mani spingiamo con delicatezza verso sud le nuvole rimaste, ormai scariche di devastante energia, per poi rivolgersi a nord e finalmente salutare, con un deciso urlo liberatorio, la fine della tempesta.

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