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L’antico karate della dinastia Qing – Parte 1

Il misterioso stile Kingai-ryu Tode della Famiglia Matayoshi.

Un po’ di tempo addietro, con un paio di articoli, ho parlato del cosiddetto “Stile fantasma di Okinawa” ossia del Kojo-ryu del clan Kojo, metodo di karate antico e praticamente quasi sconosciuto, oggi preservato in forma autentica esclusivamente dal Dr. Shingo Hayashi, che insegna a soli quattro allievi in Giappone, e dal sottoscritto che lo sta approfondendo con lui.
La mia forte sete di conoscenza, però, dei metodi di karate vecchio tipo o comunque meno contaminati possibile, mi ha portato, nel mio ultimo viaggio in Giappone, a iniziare l’approfondimento di uno stile che può essere ritenuto altrettanto antico ed estraneo ai più. In questa sede, dunque, voglio affermare che esiste un altro stile di karate di Okinawa che, pur non essendo così inesplorato come il Kojo-ryu, è rimasto comunque avvolto in una profonda riservatezza sino a oggi e che viene praticato solo da pochissime persone nel mondo ed esclusivamente per una piccolissima percentuale del suo ampissimo bagaglio tecnico. Lo stile di cui parlo è il Kingai-ryu della Famiglia Matayoshi. Andiamo a scoprirlo!

In questa sede, dunque, voglio affermare che esiste un altro stile di karate di Okinawa.

Ricevetti un’“infarinatura” del Kingai-ryu durante il mio secondo viaggio a Okinawa nel 2015, da allora ho continuato a praticare assiduamente quelle poche tecniche e kata che mi erano stati insegnati, perché sapevo che, pur essendo profondamente concentrato e impegnato nell’approfondimento del Kojo-ryu, prima o poi mi sarei dedicato anche al Kingai-ryu, in quanto metodo fortemente invaso di Hakutsuru-ken (Pugno della Gru Bianca) che adoro senza mezzi termini. Così quest’anno, finalmente, durante il mio primo viaggio post-Covid, una serie di circostanze in parte ricercate e dietro presentazione da parte di un amico giapponese, sono giunto da Hayasaka Yoshifumi, studente diretto di Shinpo Matayoshi e oggi 10° dan di Kingai-ryu karate e Matayoshi kobujutsu.

Il Kingai-ryu è il sistema di combattimento a mani nude della Famiglia Matayoshi di Okinawa, molto più famosa nel mondo per aver strutturato e diffuso l’omonimo sistema di kobudo.
La famiglia Matayoshi discende da un clan di shizoku (nobili guerrieri) del regno di Ryukyu, ai quali appartenne fino al 1879, il cui capostipite fu Ufugushiku Shinbu nel XIV secolo [È da questo carattere che tutti i figli maschi della famiglia Ma () e qualunque sia il ramo (Matayoshi, Gima, Sawada…) presero Shin ( o ) come primo kanji del loro nome].
Le abilità della famiglia nel campo delle armi permisero loro di garantire anche la sicurezza delle navi che effettuavano la traversata da Naha alla Cina e viceversa e non solo, in missioni commerciali durante le dinastie Ming e Qing, tant’è che divennero fondamentali per l’importazione a Okinawa di alcuni prodotti da coltivazione come la canna da zucchero.

Il Kingai-ryu cominciò a prender vita con Matayoshi Shinko (XV generazione, 1887-1947 Kakinohana, Okinawa) che ereditò la tradizione familiare delle discipline da combattimento da suo padre Shinchin. Sin da piccolo venne istruito nell’uso di armi, in particolare apprese il bo di Okinawa (bastone lungo), l’eku (remo), il kama (falcetto) e il sai (tridente); venne istruito in tutto ciò anche da altri eminenti esperti quali Agena Chokuho, il famoso Yamani Chinen e Ryuko Shiishi. Successivamente apprese il tunkuwa (manico per avambraccio) e il nunchaku (bastone snodato) da Irei Matsutaro. Per perfezionare le sue conoscenze e abilità intraprese un lungo viaggio che lo portò prima in Hokkaido, poi a Sakhalin, Manciuria, Annam, infine a Shangai e in Fujian. In tutte queste zone approfondì le tecniche locali del maneggio delle armi e della lotta, ma in particolare studiò (si dice presso tribù nomadi) l’equitazione, lo shuriken-jutsu (lancio di dardi) e il nagenawa-jutsu (uso del lazo).

I periodi di maggiore interesse, per noi in questa sede, risultano essere quelli che Shinko trascorse in Fujian, dove apprese lo Shaolin Kenpo e, soprattutto, quello trascorso con il maestro Kin Koronushi (chiamato poi Kingai Laoshi), che gli insegnò il tinbei-jutsu (scudo), lo shuruchin-jutsu (corda con pesi) e il nunti-jutsu (tridente a “s”), nonché il proprio metodo di Chuan-fa e l’agopuntura cinese.
A Okinawa, Shinko divenne famoso in qualità di esperto di armi e forme di combattimento di origine cinese (tode), così, nel 1915 e nel 1921, si esibì rispettivamente a fianco di G. Funakoshi e C. Miyagi, presentando kata con tunkuwa e kama, prima per una cerimonia commemorativa per l’imperatore Meiji e davanti alla corte imperiale, poi davanti al principe ereditario Hiroito in visita a Okinawa.
Dal 1935 si stabilì definitivamente a Naha, ove si dedicò all’insegnamento del Kobudo e lo stesso fece in altri due dojo a Chatan e Kadena, divenendo noto con lo pseudonimo “Kama-no-Matayoshi”, grazie alla sua grande abilità nell’uso di tale arma.
Pare che in Fujian, Shinko si fosse allenato con Wu Jiaogui, il padre di colui che in seguito sarà famoso a Okinawa con il nome di Go Kenki, che gli insegnò lo Shaolin Bai He Quan (Pugno della Gru bianca di Shaolin del Fuzhou). Inoltre, sempre grazie all’introduzione di Wu, da Kingai Laoshi apprese lo Shaolin Kung Fu della Scuola del Sud che comprendeva: Pugilato degli Arhat, Gru, Tigre, Mantide, Scimmia e Ubriaco.
Shinko trasmise tutto il proprio sapere e il Bubishi di famiglia al suo primogenito Shinpo.

Il Kingai-ryu è il sistema di combattimento a mani nude della Famiglia Matayoshi di Okinawa.

Matayoshi Shinpo (XVI generazione, 1921-1997) iniziò ad allenarsi sotto il padre all’età di quattro anni presso il dojo di Naha, poi, all’età di sette anni, venne anche introdotto a Chotoku Kyan apprendendo lo Shurite/Tomarite, per un breve periodo a Chojun Miyagi e successivamente a Seiko Higa apprendendo il Nahate; Higa venne per tutta la vita considerato da Shinpo come un secondo padre. Nel 1935 iniziò altresì l’addestramento sotto lo stesso Go Kenki*, istruendosi nel Pugno della Gru Bianca fino al 1957 quando dovette trasferirsi a Kawasaki per cercare lavoro.
[Wu Xiangui, nome giapponese Yoshikawa Kenki, ma più conosciuto come Go Kenki (1886-1940) era specializzato nello stile Ming He Quan (Pugno della Gru che Grida o Convulsa), benché il suo repertorio fosse più ampio. Visse a Okinawa dal 1912 in veste di mercante di té e sposò una donna dal nome Yoshikawa Makato ma, in verità, pare facesse parte di una società segreta cinese deputata allo spionaggio. Di certo, in qualità di maestro di arti marziali, ebbe un forte impatto sul karate locale e su vari futuri insegnanti (Miyagi, Kyoda, Mabuni ecc.), dei quali il più prolifico fu proprio Shinko Matayoshi, che ha conservato tutto il repertorio di Kenki nel suo futuro Kingai-ryu].

A Kawasaki Shinpo insegnò in un dojo per due anni, poi, nel 1960 rientrato a Okinawa, cominciò a insegnare kobudo nel dojo di Higa, divenendo anche membro della federazione che questi aveva costituito, e il Kingai-ryu a qualche allievo scelto, andando avanti fino al 1970.
In questo periodo Shinpo non adottava gradi e cinture per promuovere i propri studenti, ma insegnava alla vecchia maniera.
Nel 1970 fondò il Ryukyu Kobudo Renmei con l’intento di dare al kobudo lo stesso valore e diffusione che il karate stava vivendo in quel periodo; due anni dopo il Renmei ricevette la registrazione al di sotto del Dai Nippon Butoku Kai, da lì cominciò la strutturazione del sistema di kobudo, che successivamente si è diffuso su scala mondiale, e la sistematizzazione di esami e gradi.
Nel 1976 costruì il proprio dojo e lo chiamò Kodokan in onore al padre, da lì in poi si prodigò ampiamente per la preservazione e divulgazione delle arti marziali di Okinawa, divenendo anche membro di varie organizzazioni locali.
Nel 1987, fu formalmente riconosciuto per la sua abilità e i suoi sforzi nel promuovere e preservare le arti marziali di Okinawa, ricevendo il 10º dan e il titolo di Hanshi, il 10 ottobre di quell’anno, da sua Altezza Imperiale Higashi Fushimi Jigo, Presidente del Dai Nippon Butoku Kai. Venne anche riconosciuto come un importante tesoro culturale dal Butoku Kai e membro del consiglio direttivo, nonché Shibu-cho del ramo di Okinawa; fu altresì anche membro attivo del consiglio direttivo del Nihon Kobudo Kyokai (Associazione delle Arti Marziali Tradizionali del Giappone).

Oggi il profondo sapere di Shinpo Matayoshi è concentrato nel vasto programma di karate e kobudo che strutturò sapientemente durante la sua vita, preservando kata e tecniche antiche e dalla forte tradizione cino-okinawense.
Matayoshi è un nome legato prevalentemente alla specialità del kobudo, il cui metodo e programma è diffuso ormai su scala mondiale, benché alla sua morte tutti i suoi studenti di lunga data, ora grandi insegnanti, e gli studenti più recenti, abbiano tutti creato proprie linee con relative e fisiologiche variazioni tecniche. Il suo karate, però, è rimasto praticamente sconosciuto per la maggior parte del programma, ossia, pochissimi suoi ex studenti praticano oggi solo pochissimi kata, trattandosi probabilmente di quelle forme che Go Kenki stesso insegnò anche ad altre persone, tra cui si possono citare i famosi Kakufa, Hakucho e Papuren.

L’unico studente di Shinpo che oggi è a conoscenza di tutto il complesso programma tecnico del Kingai-ryu è Hayasaka Yoshifumi, che ricevette da Matayoshi Sensei il certificato di totale trasmissione dello stile nel 1997, praticamente una sorta di menkyo kaiden del Kingai-ryu, e una copia del Bubishi di famiglia, prima che Shinpo venisse a mancare.
Hayasaka iniziò l’addestramento sotto Shinpo nel 1978, oggi insegna nel suo dojo privato a pochi studenti, l’arte del Kingai-ryu/Matayoshi Kobujutsu e alcune discipline del bujutsu giapponese. Hayasaka Sensei è membro del Dai Nippon Butoku Kai nonché del Nihon Kobudo Kyokai di cui riveste anche ruolo di alto consigliere.

Fonti
• Intervista a Hokama Tetsuhiro Sensei a cura dell’autore, 2015.
• Intervista a Hayasaka Yoshifumi Sensei a cura dell’autore, 2023.

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