La JKS promuove il karate tradizionale e la linea è quella del M° Tetsuhiko Asai per un karate più dinamico e veloce, e il praticante può esprimere grande potenza pur non essendo particolarmente robusto.
La Redazione di KarateDo Magazine ha chiesto al M° Giampaolo Ghizzardi di illustrare l’attività della JKS (Japan Karate Shoto Federation) e di dare alcune informazioni riguardo la sua fondazione in Italia.
A seguito di una recente riunione tra i Maestri Carlo Bianchi, Giampaolo Ghizzardi, Gianmarco Citelli e Riccardo Frare, è stato raggiunto un accordo per unire due filiali JKS in un’unica grande compagine. Naturalmente, la richiesta è stata poi inviata in Giappone e pochi giorni fa il Maestro Masao Kagawa in persona ci ha riposto, confermando il via libera all’unione dei due gruppi. Il presidente sarà il M° Carlo Bianchi mentre Giampaolo Ghizzardi coprirà il ruolo di vice.
La JKS, come la sorella maggiore JKA, promuove il karate tradizionale e la linea è quella del Maestro Tetsuhiko Asai. Si tratta di un karate più dinamico e veloce, dove il praticante può esprimere grande potenza pur non avendo un fisico particolarmente robusto.
La JKS, come la sorella maggiore JKA, promuove il karate tradizionale e la linea è quella del Maestro Asai.
Il primo contatto della JKS in Italia è stato nel 2001, quando i maestri Mion e Formenton andarono in Svizzera a uno stage del M° Asai. Rimasero impressionati da quell’omino minuscolo che si muoveva usando il corpo con una dinamicità mai vista nello Shotokan fino a quel momento.
Decisero così di creare la JKS-Italia. A loro negli anni si aggiunsero altri Maestri italiani, tra questi il M° Paolo Arlotti da Torino che in seguito assunse la guida della JKS Italia.
Poi, nel 2014 il nostro gruppo viene a conoscenza che il M° Kagawa è in Italia e da lì nasce l’idea di effettuare un viaggio in Giappone con la richiesta di aprire una seconda filiale JKS in Italia.
Otteniamo il permesso dal M° Kagawa in persona durante una riunione in Italia dove il Maestro, dopo aver valutato attentamente la richiesta, ha chiesto una cosa sola a entrambe le filiali: “collaborazione fraterna”.
Dopo la nostra annessione, la JKS-Japan modificò il regolamento mondiale classificando le filiali in base al numero dei tesserati A, B, C, D.
Attualmente in Italia esistono tre filiali e la nostra è di classe A.
Il nostro legame col Giappone è diretto, esiste un regolamento etico-morale, per il quale, per ogni iniziativa ove compaia il marchio JKS, deve essere fatta opportuna richiesta .
Riguardo la nostra “metodologia”, mi piace citare quello che disse il M° Kagawa in molte occasioni: “Tutti noi siamo allievi di ottimi maestri che dalla matrice originale del karate Shotokan hanno sviluppato un modo personale di praticare. La JKS non si definisce migliore, ma propone uno Shotokan frutto degli studi del M° Asai. La metodologia è diversa da quella che conosciamo, perché ogni maestro ne sviluppa una propria, quella della JKS, propone più scioltezza e fluidità”.
Inoltre, l’esperienza del M° Kagawa ha notevolmente arricchito la JKS, proponendo metodi di allenamento vincenti anche nell’agonismo. Attualmente, squadre di kata maschile e femminile sono campioni mondiali in carica nella WKF.
Essa promuove il proprio karate con l’obiettivo di collaborare con le associazioni italiane.
La JKS è una Federazione mondiale alla quale chiunque si può iscrivere personalmente, aderendo a una qualsiasi filiale nel mondo.
Essa promuove il proprio karate con l’obiettivo di collaborare con le associazioni italiane, infatti, il tesseramento volontario in JKS non preclude che l’associato si debba svincolare da precedenti tesseramenti.
Nei confronti delle altre federazioni/enti, le nostre filiali organizzano eventi aperti a tutti senza distinzioni, però i nostri associati, essendo la JKS riconosciuta dalla WKF, non possono partecipare a manifestazioni organizzate da associazioni non riconosciute dalla stessa.