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Il Karate e le arti marziali oltre la tecnica – Parte 1

Wonder Marts: il progetto europeo sull’empowerment femminile attraverso le arti marziali.

Di Giuseppe Giardullo

La storia delle arti marziali sin dagli albori è nata tra miti e leggende, spesso anche ingigantendo la narrazione dei fatti e le gesta dei loro protagonisti, cosa certa è che il potere delle arti marziali ha sempre inciso nella vita delle persone che hanno avuto la fortuna d’incontrarle direttamente o indirettamente.
Le esigenze belliche e di difesa, fondamentali nella loro origine, si sono man mano edulcorate nel tempo, la tecnica è divenuta un mezzo per accrescere le qualità umane. In questo contesto è nata l’idea di utilizzare le arti marziali, nello specifico il Karate Do, insieme al Judo, per migliorare la condizione della donna.

“Wonder” è l’acronimo di “Women doing Karate and Judo are empowered”.

Wonder M. Arts è il titolo del progetto proposto dall’asd Heracles, attiva sul territorio campano per la promozione del KarateTradizionale, delle arti marziali e dei corretti stili di vita, con il supporto di un’altra associazione del territorio la Cilento Youth Union.
“Wonder” è l’acronimo di “Women doing Karate and Judo are empowered”. “M. Arts” costituisce un riferimento diretto alle arti marziali, spazio di formazione ed elezione di tribù di “guerriere” chiamate a lottare contro i pregiudizi e gli stereotipi che mortificano il talento femminile. L’ironica evocazione di spirito militare diviene esortazione a testimoniare competitività solidale, consapevole e persino strategica, certamente applicabile dalle donne anche nella vita pubblica e privata, per promuovere e affermare il proprio valore sociale.

Il progetto, di una durata di 18 mesi, vede il coinvolgimento di partner provenienti da 5 Nazioni, al centro dell’analisi dei problemi effettuata: Italia, Romania, Turchia, Grecia e Slovenia ed è interamente finanziato dalla Commissione Europea. L’intervento si rivolge così a promuovere attività di inclusione nelle arti marziali, proposte in contesti territoriali marginali, parallelamente all’inclusione sociale, alle pari opportunità e alla sensibilizzazione sull’importanza dell’attività fisica a vantaggio della salute, aumentando la partecipazione alla pratica sportiva e migliorandone la qualità e la sostenibilità.
La progettualità si basa sui precetti del Nijukun del Karate Shotokan adattati alle situazioni specifiche per implementare aspetti che trascendono il combattimento e la tecnica sviluppata come tale, c’è bisogno di vivere il Karate a 360°, integrarlo in ogni aspetto della vita quotidiana, allora si potrà dire di viaggiare sulla giusta via e percorrere il Do, nel modo più sincero possibile.

Non è importante conoscere mille tecniche, ma è fondamentale conoscere una tecnica in mille modi diversi”, questo assunto implica la necessità di approfondire ogni cosa e facendolo nel Karate e nelle arti marziali significa toccare anche aspetti emotivi, relazionali, contestuali, culturali. Bisogna combattere lo stereotipo di genere sullo sport e sulle arti marziali, le donne hanno le stesse capacità (se non di più), senza discriminare al contrario, rispetto agli uomini. Non esistono sport distinti per sesso, tutti hanno il diritto di praticare ciò che aggrada loro, senza limiti culturali e di alcun genere. Non ci sono quindi attività migliori o peggiori, la differenza sta nelle attività fatte bene e in quelle fatte male.
La convinzione è che questo progetto oltre a far avere un empowerment alla figura femminile, farà bene anche all’intero movimento marziale, sarà un piccolo tassello per divulgare il potere delle arti marziali in differenti ambiti della vita quotidiana.

Bisogna combattere lo stereotipo di genere sullo sport e sulle arti marziali.

Dal 10 al 12 Settembre 2022, si è tenuto il Kick Off dell’intervento formativo ed educativo, ossia l’evento iniziale, nella splendida cornice di Rofrano, un borgo arroccato del Cilento. Durante quei giorni, si è fatta disseminazione sul progetto, sono stati presentati ufficialmente i partner e nel territorio si è fatta opera di divulgazione degli obiettivi da raggiungere. Il prossimo appuntamento, oltre l’attività che si svolgerà in loco con il gruppo femminile formato, sarà la mobilità a Oradea in Romania, dove ci confronteremo con la scuola di Judo del posto per la realizzazione delle attività.
A presto per seguire l’evoluzione del programma.

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