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Ultimo incontro corso istruttori e maestri 2019/2021

È finita!! No, non è vero, perché è appena cominciata…

Il 27 agosto 2021 si sono tenuti gli esami finali del corso biennale per istruttori e maestri, promosso dalla FIKTA per i suoi tesserati.
Sono trascorsi circa due anni da quando abbiamo iniziato questa nuova avventura. Due anni che passeranno alla storia, come alla storia passerà tutto l’evolversi del corso. Abbiamo dovuto affrontare una pandemia, dalla quale ancora non riusciamo a venire fuori del tutto, durante la quale circa cento aspiranti si sono imbattuti in un’avventura senza precedenti… Non si è mai sentito di un corso, che comporta un’abilitazione pratica, che venga realizzato quasi interamente on-line. Sono stati due anni in cui ci si è reinventati. 

Abbiamo dovuto affrontare una pandemia durante la quale circa cento aspiranti si sono imbattuti in un’avventura senza precedenti.

Imparare a insegnare Karate Shotokan attraverso un monitor è stata la grande sfida dei Maestri FIKTA. Ma ci sono riusciti!
Le lezioni sono state molto interessanti e di alto livello, non trattavano solo argomenti teorici, ma anche situazioni pratiche. Il problema principale è stato, appunto, apprendere quanto di pratico ci sia, ossia il 90% delle nozioni, oltre alla vera essenza dell’arte nipponica. Infatti, una disciplina “sportiva”, nello specifico da combattimento com’è il karate, se viene praticata davanti a un monitor, in solitaria, perde tutto il suo essere. Per cui, in un corso per aspiranti istruttori, dove ci viene chiesto in primis di “saper fare”, non avere la possibilità di allenarsi è stato davvero molto riduttivo. Ma non è stato questo a fermarci. 

Gli esami si sono tenuti presso il palazzetto dello sport di Bellaria – Igea Marina, lì dove tutto ebbe inizio. Infatti, dopo due anni abbiamo avuto la possibilità di ri-incontrarci, di guardarci negli occhi e di parlarci. È stato davvero emozionante. Ovviamente, tutto si è svolto nel pieno rispetto delle regole anti-Covid: mascherine, distanziamento e green pass.
Gli esami sono cominciati la mattina per gli aspiranti maestri e terminati nel tardo pomeriggio con gli aspiranti istruttori, batterie di cinque esaminandi per volta, per ciascuna commissione. Per un totale di quattro commissioni, capitanate del responsabile tecnico il M° Carlo Fugazza. Tutti i maestri, che in questi anni hanno tenuto il corso, erano presenti e sono stati ineccepibili come sempre. Competenza e professionalità al nostro servizio.
L’emozione e la tensione degli aspiranti è stata palpabile fin dal primo minuto, ma piano piano ci si è sciolti e ognuno di noi, a suo modo, ha raggiunto il proprio zanshin e ripetuto a se stesso che karate Kekki no yu o imashimuru koto, è “il mezzo per acquisire l’autocontrollo”, non solo in vista di un combattimento, ma anche durante una situazione emotivamente coinvolgente, come può essere un esame. 

Non bisogna mai sentirsi “arrivati”, perché ogni arrivo è solo un punto di partenza.

Importanti, a tal proposito, le parole del M° Beppe Perlati, il quale ha voluto sottolineare un concetto molto, molto importante, riassumibile con un solo termine: umiltà. Sembra scontato, ma non lo è. Anche durante un esame si può imparare e questa è stata l’ultima grande lezione del corso. Non bisogna mai sentirsi “arrivati”, perché ogni arrivo è solo un punto di partenza e una cintura nera, che si accinge a tramandare l’arte, dovrebbe averlo bene a mente. Una cintura nera, maestro o istruttore che sia deve ricordare a se stesso che altro non è che una cintura bianca la quale non deve mai smettere di imparare.
Così, ricordando quanto disse Sensei Gichin Funakoshi: “Sull’isola immersa nel sole del sud caduta dal cielo, è l’arte della mano nuda, che mi preoccupa, perché non deve spegnersi. Chi vorrà farla sopravvivere e fiorire? Davanti al cielo azzurro io assumo l’impegno”, cento  aspiranti maestri e istruttori si sono presi l’impegno.

Qui le foto degli esami.

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