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Heian sandan – Pace e quiete 3° grado

Heian sandan – Pace e quiete 3° grado

Il karateka che si appresta a studiare questo Kata è già stato messo a confronto con tecniche doppie nell’Heian nidan, ma qui l’impegno è maggiore.

Di Fiore Tartaglia

Il terzo passo nell’apprendimento dei Kata
L’Enbusen dell’Heian sandan è molto semplice, ma il Kata richiede molto al praticante.
Il karateka che si appresta a studiare questo Kata è già stato messo a confronto con tecniche doppie nell’Heian nidan. Qui l’impegno è maggiore: le tecniche doppie diventano ancora più complesse, in quanto vengono portate o da una posizione poco stabile (in Heisoku dachi, all’inizio del Kata) oppure (alla fine) vengono usate per contrattaccare un avversario che si trova alle spalle del difensore. L’esecuzione di queste tecniche, mantenendo le dovute posizioni stabili, richiede senz’altro capacità coordinatorie e di forza muscolare nelle gambe, che non vanno sottovalutate.
Un altro aspetto inconsueto è l’utilizzo della posizione Kiba dachi. A un livello avanzato della pratica, l’Heian sandan richiede qui l’utilizzo della forza delle anche, dalle cui rotazioni debbono scaturire tecniche forti, senza d’altronde comprometterne la forma corretta. 

Parate doppie
Già le doppie parate all’inizio (n. 2+3 e 5+6) sono più impegnative di una normale tecnica di difesa.
Spesso, nella pratica, queste tecniche di doppia difesa non vengono sufficientemente caricate. Da ciò risulta che la tecnica combinata non venga eseguita in modo pulito. Per cui, le due tecniche difensive (Uchi uke e Gedan barai) vengono prima preparate correttamente (avvicinando i pugni il più possibile a se stessi) e solo in una seconda fase le braccia vanno portate in avanti, in direzione dell’attaccante. 

Kata uke
La posizione laterale Kiba dachi appare per la prima volta. In questa posizione si allena tre volte la tecnica di difesa di spalla “Kata uke”, che si presenta molto utile nel combattimento ravvicinato. Questa parata va effettuata non solo con il braccio, ma anche con il supporto di una pronunciata rotazione delle anche. Bisogna porre attenzione alla posizione la quale, per via di detta rotazione, tende a scomporsi perdendo la propria stabilità.

Fumikomi
Non bisogna tra l’altro dimenticare la tecnica precedente: il calcio battente (Fumikomi n. 12 e 14). Esso va preparato correttamente portando molto in alto il ginocchio della gamba calciante, per poter poi portare la tecnica con sufficiente forza. Un altro modo di eseguire questa tecnica consiste nel prepararla soltanto alzando il ginocchio verso l’alto; in tal caso non si esegue un Mikazuki geri.

Tate uraken Uchi
Ormai lo studente di Karate ha imparato un bel po’ sul tema della coordinazione, per cui gli viene ora richiesto di allenare una tecnica d’attacco senza l’accompagnamento dell’altro braccio: Tate uraken uchi (tra i numeri 12 + 13 e 13 + 14).
Per essere efficace, questa tecnica va eseguita con molta forza. Anche il contrattacco con il braccio che ha eseguito la parata (accade di rado, ma è certamente molto utile in situazioni difensive speciali), è una caratteristica importante di questa sequenza del Kata. Esso va praticato intensamente per poterlo eseguire con efficacia. 

Tecnica doppia impegnativa
Le tecniche doppie n. 2 e 3, così come le n. 5 e 6, si rivelano molto istruttive nell’applicazione.
Come sopra descritto, nella pratica i movimenti spesso non vengono caricati correttamente per poterli eseguire molto rapidamente. Questo mostra che non ci si è impegnati sufficientemente con questa combinazione. Tale carenza può essere rimediata con un ampio allenamento al Bunkai.
L’applicazione della tecnica n. 5 (Uchi uke – Gedan barai) viene qui volutamente mostrata separatamente per fornire un’alternativa alla difesa mostrata prima.

Due aspetti importanti
Con le tecniche n. 19 e 20 l’Heian sandan mostra due aspetti importanti del Karate. Da un lato l’efficacia di un rapido cambio di passo e di posizione, dall’altro la penetrazione nella guardia dell’avversario per creare una situazione completamente inaspettata per lui.

Difesa con doppia tecnica
Le ultime due tecniche, n. 20 e 21, rappresentano una situazione pericolosa, perché l’avversario non può essere visto.
Per questo motivo la difesa prevede due tecniche doppie. Se una tecnica non colpisce correttamente il bersaglio, la seconda troverà il suo obiettivo.
Con entrambi gli Zuki verso dietro, il braccio opposto contrattacca simultaneamente con un colpo di gomito (Ushiro empi uchi). L’avversario che attacca da dietro (che sta tentando una presa al collo ed è quindi vicino al difensore) viene così contrastato con due tecniche contemporanee. Il colpo di gomito deve essere eseguito con l’intensità richiesta.
In situazioni simili, tuttavia, dopo un primo contrattacco fulmineo, è sempre consigliabile spostarsi rapidamente fuori dalla portata dell’avversario per sfuggire alla posizione svantaggiosa ed eventualmente contrattaccare di nuovo.

Durata: circa 40 secondi

Il video:

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