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Dunque, dove eravamo rimasti?

La “Coppa Italia Usn Karate”: un’occasione per riprenderci qualcosa che ci è stato tolto.

“Dunque, dove eravamo rimasti?”
Mi sono permesso di prendere in prestito questa celebre frase perché in poche parole racchiude, più di ogni altra, tutta la voglia di riprendersi qualcosa che ci è stato tolto e che ora, seppur con tutti i limiti imposti da questa emergenza, sembra riaffacciarsi nella nostra vita.
Il “piccolo segnale”, che in realtà ha richiesto un enorme sforzo organizzativo, è arrivato domenica scorsa 24 gennaio 2021 al PalaDelta di ReggioEmilia. L’occasione è stata la “Coppa Italia Usn Karate”, organizzata da Usn Karate – US Acli. Una gara che ha coinvolto 160 atleti tesserati agonisti sotto l’ente di promozione sportiva Us Acli e inserita nell’elenco del Coni, come previsto dai Dpcm emessi, come gara di preminente interesse nazionale.

Il “piccolo segnale”, che in realtà ha richiesto un enorme sforzo organizzativo…

La gara si è svolta, ovviamente, nella sola specialità di kata individuale e a porte chiuse, senza pubblico, come previsto dai protocolli anti-covid.
Hanno partecipato atleti agonisti delle categorie previste dal regolamento nazionale Usn Karate – US Acli, scaricabile dal sito UsAcli
Le poule si sono susseguite su tre tatami di gara. Ogni gruppo si è presentato all’ingresso del palasport al proprio orario di ingresso, comunicato nei giorni precedenti, per la consegna delle autocertificazioni, l’igienizzazione e la rilevazione della temperatura. Dopo di che ogni gruppo è stato condotto dal personale di gara, seguendo tragitti prestabiliti, prima all’area riscaldamento e successivamente al proprio tatami di gara.
Al termine di ogni gara gli atleti hanno ricevuto le premiazioni direttamente sul tatami, per poi essere accompagnati fuori dal palasport. 

Nella gestione del tatami, dal saluto iniziale alla consegna delle medaglie sono stati utilizzati i precisi protocolli previsti dagli organizzatori, dalle mascherine, all’utilizzo dei guanti per gli arbitri fino a ridurre al minimo indispensabile il materiale cartaceo al tavolo dei giudici.
Gli atleti hanno potuto abbassare la mascherina solo al centro del tatami e solo il tempo necessario per l’esecuzione del proprio kata.
La formula per la valutazione delle prove è stata quella a punteggio, modalità che ha permesso agli atleti di salire singolarmente sul tatami, evitando la presenza dell’avversario a fianco nella modalità a bandierine, ed eseguire la propria prova in assoluto distanziamento.

I gruppi si sono susseguiti dalle 9:20 del mattino fino alle 14:00 del pomeriggio, perfettamente in linea con la tabella orari prevista ed evitando così assembramenti di atleti in attesa fuori dal palazzetto.

I controlli sulla sicurezza sono stati severissimi così come ha descritto in un comunicato a fine gara il M° Alessandro Cozzani, responsabile Usn Karate Nazionale e coordinatore del servizio d’ordine, il quale aggiunge:
Un successo per il Karate US Acli, una giornata di agonismo che ha dimostrato la correttezza nel rispetto dei protocolli e regole, alle quali siamo naturalmente istruiti per la nostra disciplina praticata.
Un ringraziamento a tutte le ASD partecipanti, ai coach, agli UdG di gara composto da Arbitri e Presidenti di Giuria nazionali qualificati Us Acli – Usn karate, allo staff di gara che ha gestito i percorsi degli atleti all’ingresso e uscita. Ultimo, ma non per importanza, un ringraziamento a tutti gli atleti che con diligenza hanno rispettato le regole imposte, dimostrando ancora una volta che con sacrificio, intelligenza e ordine la sicurezza viene rispettata.

Questa gara è stata la rivincita dello sport che lavora in sicurezza

A dimostrazione della correttezza delle procedure di gara, c’è stata anche l’ispezione delle Forze dell’Ordine che hanno potuto constatare il regolare svolgimento e rispetto di regole e protocolli.
A noi maestri e ai miei ragazzi sono mancati molto la presenza del pubblico, gli abbracci a fine gara, il viaggio e le risate assieme in pullman, la tensione e il tifo educato dei genitori sugli spalti… è mancato tutto quello che ci fa crescere e che ci arricchisce, molto più della medaglia al collo. Nonostante questo limite è stato bello rimettere i piedi su un tatami e sentire il cuore riempirsi di quelle “vecchie” emozioni.
Questa gara è stata la rivincita dello sport che lavora in sicurezza, degli organizzatori che non si scoraggiano davanti a protocolli severissimi e soprattutto è stata la rivincita degli insegnanti sportivi che, come me, credono che tutti, bambini, ragazzi e adulti, abbiano il diritto di mantenere la mente attiva, il fisico sano e il cuore pieno di emozioni.

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