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Nel segno di “Nakayama”

Foto di Alessia Parisse e Fabrizio Bagnoli

Ai Campionati Assoluti Fikta 2019 la giovanissima squadra di kata dell’Emilia Romagna torna sul gradino più alto del podio.

È un saluto speciale quello che arriva da Sergio Mignardi, presidente della Federazione Italiana Hockey che, da Verolano di origine, plaude alla spettacolare manifestazione andata di scena al PalaCoccia, in Ciociaria, lo scorso weekend, e magistralmente organizzata dal M° Enrico Pigliacelli, presidente del comitato regionale Fikta del Lazio insieme al suo staff – con il patrocinio del Comune di Veroli, della Provincia di Frosinone, della Fijlkam, dell’Us Acli, della Fikta, dell’Isi Ente Morale, dell’Isi asd e di Flex Fit Centro Sportivo e una nutrita schiera di sponsor –: «Cari amici, ho accettato con vero piacere l’invito di presenziare ai Campionati Nazionali della Fikta organizzati a Veroli l’1 e 2 giugno e ringrazio l’organizzatore nazionale e l’organizzatore locale, il Presidente Fikta Gabriele Achilli, gli amici Enrico e Marco [Pigliacelli, nda] per aver creato questa bella occasione. Per me significa incontrare sportivi che fanno onore al movimento italiano e ritornare con affetto nella mia città natale, Veroli, e salutare amici di ieri e di oggi. Auguro il miglior successo alla manifestazione e saluto, in qualità di componente del Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano d’intesa con il Presidente FIJLKAM Domenico Falcone e il Presidente del CONI Giovanni Malagò, tutti gli atleti del karate tradizionale».

Per me significa incontrare sportivi che fanno onore al movimento italiano e ritornare con affetto nella mia città natale.— Sergio Mignardi

Anche il presidente del CONI Giovanni Malagò invia il suo saluto alla manifestazione fiore all’occhiello della federazione, gli Assoluti, con in campo i migliori atleti del panorama nazionale del tradizionale Fikta che si sono contesi il titolo di campione italiano: «Una “prima” speciale per Veroli e tutta la Ciociaria. La 10ª edizione dei Campionati assoluti di karate tradizionale FIKTA, ospitata al PalaCoccia, costituisce l’occasione migliore per promuovere la bellezza della disciplina in un contesto importante e festoso, con la possibilità di ammirare i più importanti interpreti di questo stile e diffondere un messaggio espressione della forza dello sport come vettore di crescita, valoriale e culturale e non solo agonistico. A nome personale e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, rivolgo il più sincero ringraziamento alle rappresentanze istituzionali, territoriali e sportive che hanno lavorato e permesso di concretizzare questa opportunità, permettendo alla città di vivere due giorni di grande spettacolo, e abbraccio idealmente tutti gli atleti in gara con la certezza che non tradiranno le aspettative. L’occasione mi permette di rivolgere un saluto al Presidente FIKTA, Gabriele Achilli e al presidente della FederHockey, Sergio Mignardi, che ha risposto presente onorando l’appuntamento dall’alto della sua passione per il movimento, declinata nell’eccezione multidisciplinare e impreziosita del legame con Veroli. La FIKTA agisce in forza di un protocollo d’intesa con la FIJLKAM, presieduta da Domenico Falcone, la Federazione affiliata al CONI impegnata nel guidare gli azzurri nella delicata fase di qualificazione olimpica in vista di Tokyo 2020, con il karate che figura fra le novità del programma olimpico. Le nostre eccellenze nel Kumite e nel Kata, grazie al prezioso lavoro federale, rappresentano speranze significative nell’ottica dell’evento a cinque cerchi e, al contempo, un formidabile esempio da veicolare per coinvolgere e avvicinare i giovani a una disciplina che sa incarnare ideali unici. Per questo anche i Campionati Assoluti di karate tradizionale rappresentano una grande vetrina e un’opportunità per lasciare il segno, con l’ambizione di scrivere una pagina di storia volgendo lo sguardo verso un futuro da protagonisti. Viva il karate, viva lo sport!».

Un inizio scintillante, una premessa che non ha disatteso le aspettative e che ha sorpreso per la semplicità con cui è “scivolato via” un evento di questa portata, una semplicità che ha lasciato, si badi bene, nel cuore di tutti gli atleti, arbitri, presidenti di giuria, tecnici e pubblico presente, tante emozioni.
Anche la mia voce si aggiunge al coro di tutti gli articoli pubblicati sulle testate locali, regionali e nazionali, per sottolineare come il 10° Campionato italiano assoluto della Fikta sia stato il campionato dei giovani, delle sorprese, fatto di testa, anima e cuore, quell’anima che il tradizionale sa toccare fino in fondo con la scuola del M° Hiroshi Shirai, presente sugli spalti per tutta la durata del campionato, sempre al passo coi tempi.

Una parata di campioni – 500 gli atleti scesi in campo – dove è il Nakayama di Reggio Emilia, dei maestri Loris Guidetti e Loretta Gabrielli, a imporsi nella classifica finale mettendo in bacheca ben 6 titoli italiani, con 5 medaglie d’argento e 4 di bronzo e dove uno scatenato Giovanni Guidetti, neanche a dirlo figlio d’arte, s’impone per il secondo anno consecutivo nella specialità del fukugo maschile. Da vero mattatore, con determinazione e dimostrando una grande esperienza di gara, ha portato la squadra di Kata del Gruppo 1 del Nakayama, con i compagni Kevin Ghiozzi e Luca Davoli, sul gradino più alto del podio, dando spettacolo nella finale con il bunkai più applaudito di tutte le edizioni degli assoluti – come suggerisce lo stesso M° Guidetti –, portando di nuovo, dopo quasi 25 anni di digiuno dall’oro una compagine emiliana. 

La terza medaglia del metallo più prezioso arriva, per il Nakayama, dal kata a squadre Gruppo 2 con Samuel Angius, Andrea Davoli e Lorenzo Rinaldini, con Samuel Angius che sarà oro nelle specialità del kumite speranze + 65 kg e nel fukugo della stessa categoria di peso e Andrea Davoli che centra il titolo nel kata maschile 1° e 2° dan speranze. Storica medaglia d’argento anche per la squadra di kumite di Serie A composta da Giovanni Guidetti, Kevin Ghiozzi, Andrea Davoli, Samuel Angius e Luca Davoli con le riserve Salvatore Pastore e Simone Becchi, con Arianna Giglioli seconda nel kumite individuale speranze -55 kg 1° e 2° dan.

Al secondo posto, nell’ideale classifica per società, con $ medaglie d’oro troviamo la squadra dello Zoshikan di Montecatini guidata dai maestri Alessandro Ferrari e Mauro Gori, con Nicola Bianchi, il veterano della compagine toscana, che si congeda da imbattuto campione italiano (e lo è stato per ben dieci volte) nel kata individuale maschile oltre 3° dan, Francesca Re che si aggiudica il campionato nel fukugo femminile junior/senior, con la squadra femminile di kumite composta da Martina Bocci, Francesca Re e Giulia Pagnini e con Martina Bocci nel kumite seniores femminile -60 kg oltre 2° dan.

Terzo posto per la Yama di Milano del M° Silvio Campari che chiude con tre medaglie d’oro: la coppia di enbu femmina-femmina Carlotta Prete e Gaia Stellato, Fabio Cuscona nel kumite seniores +75 kg oltre 2° dan e Vittorio Prin Clari primo nel kata individuale maschile juniores 1° dan, 7 d’argento, 5 di bronzo e 1 quarto posto.
Staccato segue l’Hiroshi Shirai Supino che vince nel fukugo speranze maschile -65 kg e nel kumite individuale con il bis di Elio Mastrofrancesco e Sebastiano Cappella nel kumite cadetti 1° dan  -65kg e porta a casa un bronzo.

Dopo di loro le altre società sempre ai vertici delle classifiche chiudono con due medaglie d’oro, rispettivamente con: il Domonkai Anzio del M° Luigi Giusti che agguanta il primato nel kumite a squadre di serie A maschile (Simone Romani, Fabio Manzo, Vittorio Del Monte, Alessio Sperati e Guglielmo Fraticcioli) e Vittorio Del Monte (nel kumite seniores maschile 1° dan +75 kg); il Ki Dojo Verona del M° Riccardo Frare che fa suo il primato nel kata femminile 2° dan con Martina Tommasi, la squadra di kata femminile gruppo 1 (Martina Tommasi, Asia Viviani e Silvia Frare); la Yudanshakai Casale Monferrato del M° Valerio Polello che si aggiudica l’oro nel kata a squadre femminile gruppo 2 e nel kumite individuale femminile 1° dan con la cadetta Martina Favretto che fa centro nelle -55; il Musokan Yudanshakai Bologna del M° Giuseppe Perlati con l’oro di Matilde Peli nel kumite femminile juniores +55 kg oltre 2° dan e Alessandro Briccoli nel kumite maschie juniores +70 kg oltre 2° dan; il Renbukan di Treviso del M° Ofelio Michielan con Carolina Guerra nel kumite seniores femminile -60 kg 1° dan ed Elena De Pieri nel kumite femminile 1°-2° dan +55 kg; il Kurai di Cremona con Angelo Pagano nel kata individuale juniores maschile 2°-3° dan e lo Shinkai Sgonico del M° Sergio Štoka con le medaglie d’oro di Mija Ukmar nel kata femminile 1°-2° dan speranze e Andrea Cantarin nel kata maschile seniores 1°dan.

LA VOCE DEI PROTAGONISTI
«Sono stato fortunato – dice emozionato l’atleta emiliano Giovanni Guidettia riaffermarmi nel fukugo per il secondo anno dove il livello è sempre molto alto ed è per me questa una grande soddisfazione. Ma l’emozione più grande l’ho provata con la squadra durante il bunkai e a mia memoria non ho sentito tanti applausi così durante e alla fine di un bunkai con un entusiasmo da parte del pubblico sempre più coinvolgente e che ci ha trascinato alla vittoria. Ho ricevuto tantissimi complimenti anche grazie al lavoro con la nostra squadra, composta principalmente di giovanissimi atleti, io ho 30 anni e sono il più vecchio: abbiamo cambiato marcia e alla fine i risultati si sono visti».

Molto soddisfatto anche lo stesso Loris Guidetti. «Abbiamo dimostrato che ci piace mantenere la linea del karate del M° Shirai e con i dettami del nostro tradizionale che ci hanno permesso di mantenere uno standard d’élite il quale ci ha sempre connotato, ma non ce ne vogliano alcuni di quelli che stanno andando verso la direzione dello sportivo per motivi di attività internazionale. Per l’altra medaglia d’oro del kata a squadre maschile che l’Emilia ha portato a casa dai Campionati italiani torniamo indietro di oltre vent’anni e mi riferisco ai tempi dei nostri Corrado Avolese, Paolo Lazzarini e Dario Ukmar per intenderci. Il risultato è sicuramente arrivato anche grazie al cambio di regolamento che finalmente ci ha dato la possibilità di eseguire un bunkai non standard, ma innovativo».

Ed è Marina Gaffarelli, l’atleta del Cskt Nakayama di Padova del M° Gianfranco Bacchin, che rientra in gara dopo cinque anni di assenza centrando nuovamente il titolo dopo 5 anni di assenza. «Emozionata? Tantissimo, anche perché avevo bisogno di riprendere sicurezze dopo tanti infortuni: quando lavori e ti alleni meno di prima alcune certezze nel kumite vengono a mancare».
Anche Martina Tommasi, del Ki Dojo Verona del M° Riccardo Frare, porta a casa due medaglie d’oro nel kata individuale 2° dan e in quello a squadre del Gruppo 1 con le compagne Asia Viviani e Silvia Frare. «Sono passati dieci anni dalla nostra ultima vittoria con la squadra femminile di kata e all’epoca ero già nel terzetto ed è stata una bella soddisfazione salire di nuovo sul gradino più alto del podio, senza contare l’emozione molto intensa della finale individuale dove ho cambiato kata e ho eseguito Gojyusho dai».

Vittoria inaspettata nel kumite a squadre di Serie A, la medaglia più ambita in questa specialità nei campionati italiani assoluti, viene dal Domonkai Anzio del M° Luigi Giusti con Simone Romani, Fabio Manzo, Vittorio Del Monte, Alessio Sperati e Guglielmo Fraticcioli che conquistano l’oro davanti al Nakayama di Reggio Emilia e alla Yama di Milano del M° Silvio Campari. «Siamo stati davvero bravi – ha sottolineato il M° Giusti – visto che era il primo anno in A e addirittura abbiamo vinto. Non me lo aspettavo di certo, il nostro obiettivo era di arrivare in Serie A e rimanerci, ma non addirittura di diventare campioni italiani. Per noi la vittoria era già in partenza un traguardo quasi impossibile ed è emozionante per una società piccola come la nostra essere fra le miglior otto squadre del panorama Fikta».
Meritato successo anche per la toscana Martina Bocci dello Zoshikan di Montecatini che si laurea campionessa italiana nel kumite individuale femminile seniores -60 kg e con la squadra femminile, formata da Martina Bocci, Francesca Re e Giulia Pagnini, compagine vittoriosa per il secondo anno consecutivo. 

Fra i giovani è il Musokan Yudanshakai di Bologna del M° Giuseppe Perlati e del presidente Massimo Polacchini con i coach Carlo Casarini e Giampaolo Girotti a riportare in Emilia quattro importanti medaglie di cui due d’oro, conquistate rispettivamente da Matilde Peli nel kumite individuale femminile juniores +55 kg oltre 2° dan e da Alessandro Briccoli nel kumite maschile juniores +70 kg oltre 2° dan, con Nicola Barboni 2° classificato nel kumite seniores maschile 1° dan +75 kg e Matteo Ramponi che chiude al 3° posto sempre nel kumite maschile.«È stato per me un anno ricco di grandi risultati – continua Matilde Peli –, a cominciare dalla trasferta in Giappone, e sono state tante le esperienze nuove a cominciare dal Trofeo delle Regioni: ci ho creduto, ho messo tutta me stessa in una competizione dove il livello è sempre molto alto e le avversarie sono davvero forti, ma sono arrivata sul tatami determinata, sfogando lo stress e dando il meglio di me stessa e il risultato è arrivato. Era il mio primo anni da juniores e ho lavorato tanto con i mie compagni, il M° Perlati e i coach Massimo Polacchini, Carlo Casarini e Giampaolo Girotti – quest’ultimo ci segue anche nello Csak –, allenatori con cui siamo cresciuti tutti, io e i miei compagni, e sono riuscita ad andare sul tatami concentrata, rimanendo con la mente sgombra, calma e fredda. La squadra è venuta su quest’anno con impegno e fatica, anche se siamo ancora un po’ acerbi, ma il karate c’insegna sempre a guardare avanti e a non accontentarsi mai».

Il risultato è sicuramente arrivato anche grazie al cambio di regolamento che finalmente ci ha dato la possibilità di eseguire un bunkai non standard, ma innovativo.— Loris Guidetti

Dopo 10 titoli italiani rimettendosi in gioco il veterano Nicola Bianchi, atleta toscano dello Zoshikan di Montecatini, si congeda dall’attività agonistica nazionale da imbattuto campione del kata seniores maschile oltre 3° dan. «I “35” incombono, mi congedo da vincitore e questo mi fa molto piacere, visto che puntavo a riconfermarmi al primo posto, anche se quest’anno non era facile, vuoi perché nel panorama del nostro karate ci sono tanti bravi atleti, per di più molto giovani, vuoi perché non si da mai nulla per scontato. Ho ancora diverse cartucce da sparare e vorrei farlo nell’internazionale».

Il commento al campionato nel contributo di un “laziale doc”: il Maestro e Shihan Enrico Cembran
Dovendo esprimere un commento sui decimi Campionati Assoluti FIKTA di Veroli, preferisco concentrarmi sui suoi risvolti umani, per tutto il resto, la mia grande amica Federica Achilli saprà di certo fare un ottimo lavoro, essendo oltretutto professionista del settore.
Già, l’umanità, quel valore posto ormai costantemente in discussione da un sistema sociale per certi versi impazzito, concentrato prevalentemente e apparentemente sugli aspetti puramente materiali della vita. Fra questi, di certo lo sport non fa eccezione. La grande ribalta mediatica è purtroppo destinata a quelle discipline in grado di smuovere quei grossi interessi che rendono lo sport “business”.
Il Karate, che occorre precisare, prima di essere sport è “Do”, via di crescita individuale e soprattutto spirituale, con il tanto ambito, ancorché del tutto transitorio ingresso nel proscenio olimpico, rischia di evolversi esclusivamente nella sua componente fisica, perdendo i grandi riferimenti spirituali da cui è nato. La società moderna è indirizzata costantemente alla facile e apparentemente gratuita apparenza dei Social Network e, in questo, anche gli atleti stanno cambiando. È estremamente spiacevole assistere ad alcune sguaiate manifestazioni emotive durante gli incontri visionabili, ad esempio, sul canale YouTube: queste sono tanto più antitetiche allo spirito del Karate-BuDo, se precedute o seguite dagli inutili e talvolta ipocriti battimano fra atleti. Nulla a che vedere con le manifestazioni di rispetto, sobrie, contenute nel previsto “ritsu rei” che caratterizzavano gli incontri di Karate di molti anni fa. Su questo e altri temi credo si debba lavorare, come “insegnanti”, ma anche come Ufficiali di gara, onde mantenere intatto lo spirito di quel Karate Do che è anche espressione sportiva, ma solo se riesce a conservare la sua matrice marziale. Una marzialità derivante dal BuDo Giapponese e, in quanto tale, generata e sorretta da grandissimi ed elevati ideali, fra cui onorevolezza, benevolenza e compassione.
Vorrei, quindi, dovendo trattare degli aspetti umani di questo evento, parlare delle lacrime versate da due ragazzi che conosco da ormai tanto tempo, Fabio Manzo, capitano coraggioso della squadra di Kumite della ASD Domonkai Nettuno del Maestro e amico Luigi Giusti, che ha vinto il Campionato di serie A e di quelle di Marina Gaffarelli, che ha vinto il campionato seniores di kumite femminile +60 kg, dopo essere stata assente dal nostro proscenio per alcuni anni. Sono ambedue grandi manifestazioni di umanità, intesa come l’insieme di quei caratteri essenziali e distintivi che hanno permesso l’evoluzione della specie umana. Tali caratteri sono frutto soprattutto della capacità di espressione delle emozioni, che tanto più l’essere si evolve, tanto meno facilmente riescono a fluire. Sono lacrime belle e coinvolgenti, richiamandoci alla nostra natura infantile che continua a vivere, continuamente repressa, all’interno di noi. Sono lacrime attivate dal risultato conseguito, certamente, ma anche e soprattutto dalla forza emotiva con cui questi due ragazzi sono riusciti a esprimere le loro splendide prestazioni. In questo credo che si manifesti il profondo messaggio spirituale donato dai loro Maestri: praticare soprattutto col cuore.

L’ORGANIZZAZIONE
Imponente la regia tecnica messa in piedi dalle abili mani del M° Enrico Pigliacelli, presidente del comitato regionale della Fikta del Lazio, dallo staff della sua società l’Hotoku di Veroli e la collaborazione di tante individualità, come Marco Del Sette che ha curato parte della comunicazione locale. «Non sono uno che si entusiasma, ma ho fatto tutto con grande emozione. La mia tessera Fikta porta il numero 60, un numero che mi fa ricordare gli anni trascorsi dal momento in cui l’ho ricevuta, essendo anche stato, se la memoria non mi inganna, il primo presidente di un Comitato regionale eletto dopo la fondazione della federazione stessa. Ho apprezzato molto a livello umano e istituzionale l’aver vissuto a contatto con il presidente federale Gabriele Achilli, con i suoi preziosi suggerimenti, e con l’editore di “Samurai” Giacomo Spartaco Bertoletti che ci hanno onorato della loro presenza, con sempre vicino il M° Giuseppe Perlati, tutto lo staff tecnico della Fikta e la costante attenzione da parte di Sensei Hiroshi Shirai dagli spalti a seguire la kermesse ciociara. Per noi uomini del Lazio si è trattato di un evento di grande importanza, ospitato fino a ora sempre solo nelle grandi città del Nord e oggi, invece, per la prima volta qui a Veroli, dove forte e nutrita è anche la tradizione legata al karate del M° Shirai. Nel nostro piccolo abbiamo fatto tutto con il cuore e credo che sia passato a tutti proprio questo ultimo messaggio».

Nutrito il parterre delle autorità presenti
Diverse le autorità presenti a partire da sabato 1 giugno.
In mattinata, presso il Comune di Veroli, Sensei Hiroshi Shirai, il presidente della Fikta Gabriele Achilli, il presidente del Comitato Regionale Fikta del Lazio Enrico Pigliacelli, l’editore di Samurai e giornalista, con alle spalle ben 11 partecipazioni alle olimpiadi per la carta stampata, Giacomo Spartaco Bertoletti, sono stati ricevuti dal Sindaco del comune di Veroli Simone Cretaro, da Patrizia Viglianti (ex assessore allo Sport, rieletta) Cristina Verro (ex assessore alla cultura rieletta), alla presenza di Salvatore Cuccurullo, dirigente dell’istituto scolastico superiore “G. Sulpicio” di Veroli.
A inaugurare la manifestazione con la sua maestosa voce il tenore viterbese Alberto Marucci che, al momento della cerimonia di apertura, ha eseguito una parte del brano “Nessun dorma” dalla Turandot.
Sempre nel pomeriggio, al PalaCoccia hanno presenziato Sergio Mignardi, presidente Nazionale della FIH (Federazione Hockey su prato) insieme a Massimo Mignardi, delegato nazionale del Coni, in rappresentanza del Coni nazionale. 

Nella seconda giornata di gare sono interventi premiando gli atleti: in rappresentanza dell’amministrazione della Provincia di Frosinone il presidente Antonio Pompeo e il sindaco di Ferentino Piergianni Fiorletta; in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Veroli il Sindaco Simone Cretaro, Germano Caperna (ex presidente del Consiglio e rieletto), Cristina Verro (ex assessore alla cultura, rieletta), il luogotenente carica speciale Giovanni Franzese, comandante della Stazione dell’Arma dei Carabinieri, Pier Luigi Messia, amministratore di ABC Food Service e Gruppo Laziale Bevande sponsor dell’evento, Ezio Pigliacelli, amministratore della Autotrasporti Pigliacelli S.P.A., main sponsor della manifestazione con alcuni omaggi offerti da Antonio Facchin Viticoltori dal 1870 di San Polo di Piave (TV), insieme a quelli di Virgilio Marcoccia Lavorazioni Carni Suine.

… quel Karate Do che è anche espressione sportiva, ma solo se riesce a conservare la sua matrice marziale. Una marzialità derivante dal Budo…— Enrico Cembran

Gli sponsor
L’organizzazione ringrazia chi ha reso possibile la realizzazione dell’evento come Paolo Baldassarra amministratore di Italica Costruzioni S.r.l., Luisa Magnante ceo di Clean System, Villa Galassi Ferentino di Danilo Igliozzi e la MV Flex’N Fit ASD Scuola Hotoku Veroli.

La mostra fotografica all’insegna del Sol levante
L’evento, che segna una tappa fondamentale nell’amicizia con il Giappone, ha ospitato anche una mostra di opere fornite dall’Istituto di Cultura Giapponese riguardanti fotografie di Kazuyoshi Miyoshi dedicate ai patrimoni Unesco del Sol Levante e una raccolta di trottole e aquiloni tradizionali, ritirati nella capitale dalla ditta di autotrasporti Pigliacelli S.p.A. 

Il nuovo profilo instagram della FIKTA
Per condividere foto e video è on-line da domenica 2 giugno, @fikta_asd, il nuovo profilo Instagram della federazione dove ogni iscritto, praticante, atleta o tecnico può dare il suo contributo per diffondere la cultura del karate tradizionale di Sensei Hiroshi Shirai. 

Album del reportage fotografico degli Assoluti alla pagina Facebook karatedomagazine 

Qui i risultati di gara

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