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“Karate” – la hit dei giovani nipponici

Le “Babymetal”, tre giovanissime cantanti giapponesi, in testa alle classifiche con il singolo “Karate”.

L’estate è probabilmente la stagione in cui si ascolta più musica: in viaggio o in pieno relax, quindi, cosa c’è di meglio che unire qualche bella canzone alla passione per la disciplina sportiva preferita prendendo 2 piccioni con una fava?
Attenzione però, la nostra proposta musicale potrebbe non incontrare il favore di tutti gli appassionati di karate, essendo stilisticamente inconsueta.
Andiamo con ordine. In Occidente, fino a qualche tempo fa hanno dominato le hit parade – e i cuori delle adolescenti – le cosiddette boy band. Erano basate su maschietti giovani, di bell’aspetto, spesso non dotati di vero talento. Anche se dalle loro fila sono emersi solisti come Robbie Williams o Justin Timberlake.
Il corrispondente nipponico è il fenomeno degli idol, esploso di recente, ma iniziato negli anni 70. Ragazzi e ragazze vengono selezionati e fatti debuttare attorno ai 13/14 anni, come attori, ballerini, presentatori oltre che come cantanti.

Moa Kikuchi ha dichiarato che ‘Karate’ è la sua canzone preferita, dato che parla di un’arte marziale non estranea alla gentilezza.

Veniamo ora alle protagoniste del nostro pezzo, che sono una fusione del mondo idol e del rock stile Metal. Non a caso, si chiamano proprio “Babymetal”.
La band nasce nel 2010 e mette insieme Su-metal (Suzuka Nakamoto), Yuimetal (Yui Mizuno) e Moametal (Moa Kikuchi). L’età delle bambine, perché questo sono, va dai 10 ai 13 anni. L’idea del loro produttore è quella di mescolare J-pop (pop giapponese) e Heavy Metal.
Inizialmente, le ragazzine, spaventate da quel che sanno del Metal attraverso i videoclip, non vogliono proprio saperne. Poi si adattano e la miscela spiazzante tra la loro innocenza e le atmosfere gotiche, “dure”, si rivela la loro fortuna.
Nel 2012 la prima occasione di farsi conoscere al grande pubblico: la partecipazione al Summer Sonic Festival, che bissano l’anno successivo, in attesa di pubblicare il primo album.
Nel 2014 esce il cd ‘Baby Metal’ e subito dopo parte un tour mondiale per pubblicizzarlo. Si esibiscono in città importanti, anche negli USA, dove Lady Gaga – colpita dalla loro stravaganza – le sceglie come band di supporto per alcuni suoi concerti in Nord America.

Questa mossa si rivela azzeccata, esattamente come quella di pubblicare un video che in meno di tre giorni raccoglie 1 milione di visualizzazioni, grazie al tema della canzone e alla coreografia che l’accompagna. Si tratta di ‘Karate’, incluso nell’album ‘Metal Resistance’ ed è uno dei singoli di maggior successo della band, insieme a ‘Gimme Chocolate’.
Moa Kikuchi ha dichiarato che ‘Karate’ è la sua canzone preferita, dato che parla di un’arte marziale non estranea alla gentilezza. Infatti, i combattimenti e gli esercizi di kata iniziano con un inchino e finiscono con un inchino. E la cortesia è un valore fondamentale per le componenti del gruppo, che non dimenticano mai chi è gentile nei loro confronti.
Non solo, il karate è anche l’unica disciplina marziale in cui non esiste la tecnica dell’ukemi, la caduta di sicurezza, presente nel judo e nell’aikido. Praticarla comporta una mentalità impavida, la stessa che caratterizza le Baby Metal anche fuori scena.
Di più, Moa ha ribadito l’importanza che nel karate ha il principio di affrontare se stessi e i propri limiti. Perciò si è mostrata orgogliosa di rappresentare, attraverso questa canzone, lo spirito e il carattere dei giapponesi.

La cortesia è un valore fondamentale per le componenti del gruppo, che non dimenticano mai chi è gentile nei loro confronti.

Per Suzuka Nakamoto, ‘Karate’ ha qualche somiglianza con l’altra hit ‘Megitsune’, molto popolare all’estero, nonostante sia portatrice di un’idea estremamente radicata in Giappone: quella di rafforzare la volontà, specie nei momenti di difficoltà della propria vita.
Yui Mizuno ha evidenziato come le movenze del video, in cui tre guerriere lottano senza arretrare davanti a demoni e fantasmi, siano un’effettiva traduzione in immagini del senso del testo. Insomma, tutto il lavoro è permeato di cultura giapponese. Per prepararsi alla sua realizzazione, le ragazze hanno rivisto film dedicati al karate, in particolare la saga ‘Karate Kid’.

Musicalmente, il brano include elementi ‘metalcore’ e per questo, al pari della produzione successiva delle Baby Metal, non è stato ben recensito da alcuni critici, che trovano il loro stile troppo zuccheroso e commerciale per i riferimenti al J-pop.
Per contro, dobbiamo registrare i complimenti dei recensori alla vocalist, la Nakamoto (paragonata alla migliore Amy Lee degli Evanescence), e che diversi esponenti del rock metallico hanno testimoniato apprezzamento e stima per le giovani colleghe giapponesi, via social, facendosi fotografare con loro o durante le interviste. Addirittura i Metallica, indiscussi maestri del genere, hanno suonato con loro e il leader dei Judas Priest Rob Halford le ha affiancate durante un festival in California nel 2016.

Grazie a ‘Karate’ e alle esibizioni dal vivo, ‘Metal Resistance’ ha ottenuto un risultato incredibile per un album in giapponese, posizionandosi al n. 39 delle classifiche di vendita ufficiali degli States e al n. 15 nel Regno Unito. Inoltre, le tre ragazze si sono tolte la soddisfazione di figurare in un videogioco dedicato a Super Mario, pensato per la console Wii U.
Attualmente le Baby Metal sono impegnate a organizzare un festival in Giappone, che comprenderà 5 eventi speciali e richiederà al pubblico un modo di vestirsi specifico a seconda delle serate. Chi non si adegua, anche se dotato di biglietto, magari vinto nel concorso gestito dal gruppo… dovrà accomodarsi fuori.

Poco importa se in tanti siano convinti che le tre giapponesine siano solo un bluff, un’operazione di marketing.

Poco importa se in tanti siano convinti che le tre giapponesine siano solo un bluff, un’operazione di marketing, sostenuta dagli ottimi musicisti che hanno alle spalle, dalla produzione. E nemmeno che in Italia qualcuno (un servizio delle ‘Iene’ televisive targate Italia 1) le abbia accostate alla diffusione della pedo pornografia nel Sol Levante, accusandole di sfruttare i fan vendendo le strette di mano a 1.000 euro l’una… Sia l’una che l’altra ipotesi com’è stato dimostrato, sono senza fondamento. Per ora, a scorno dei detrattori, le Baby Metal continuano a macinare successi e, a modo loro, a tenere alto l’interesse del mondo verso il Giappone e anche verso il karate.

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