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Christian Karate: quando la fede abbraccia le arti marziali

Christian Karate: quando la fede abbraccia le arti marziali

Il volto cristiano dell’arte della mano vuota, dall’origine nord americana agli sviluppi nel nostro Paese.

A noi italiani, che pure nel nostro territorio ospitiamo il Vaticano, questa potrà sembrare la solita stranezza del mondo nordamericano. Ma se pensiamo alla pletora di sette e associazioni d’ispirazione cristiana non necessariamente cattolica, o non inglobate in una chiesa riconosciuta, allora il fenomeno rientra nella normalità.
Oltreoceano esiste un genere musicale che sfida il pregiudizio per cui il rock non è conforme ai canoni della religione cristiana, specie nelle sue forme più estreme come l’heavy metal. Il Christian Rock vanta un pubblico fedele, oltre a significativi esempi di band che hanno scalato le classifiche. Giusto un paio di nomi: i ‘Third Day’, che prendono il nome dal giorno della resurrezione di Cristo, vincitori di 3 Grammy e spesso ospiti delle graduatorie di vendita USA; gli ‘Stryper‘, alfieri dell’hard rock, i primi nel loro stile ad avere un video trasmesso da MTV su scala mondiale.

Similmente abbiamo un karate cristiano, che si pone il problema di conciliare l’aggressività insita nelle arti marziali con il credo religioso.
Per coloro che praticano nelle palestre di ispirazione cristiana, come quelle aderenti alla Christian Karate Academy di Edmond (Canada), il karate implica il rispetto assoluto dell’altro, l’incoraggiamento e il supporto reciproco, e il festeggiamento comune dei successi – da quelli nelle competizioni al cambio di cintura.
Scegliere uno di questi dojo equivale a entrare in una vera e propria comunità, non in un gruppo di individui legati solo dalla frequenza di un corso d’arti marziali. In particolare per i ragazzi più giovani sono previsti percorsi che coinvolgono intensamente le famiglie.
Gli obiettivi da raggiungere sono chiaramente di sviluppo del fisico – flessibilità nei movimenti, aumento dell’energia, miglioramento del tono muscolare, diminuzione dello stress – ma soprattutto psicologici. Vengono insegnate – oltre all’autodifesa – le tecniche di gestione dei conflitti, al fine di evitarli sul nascere.
Tutto ciò per portare alla luce il potenziale degli allievi in ogni aspetto della loro vita e metterlo a frutto.

Oltreoceano esiste un genere musicale che sfida il pregiudizio per cui il rock non è conforme ai canoni della religione cristiana… Similmente abbiamo un karate cristiano, che si pone il problema di conciliare l’aggressività insita nelle arti marziali con il credo religioso.

La Christian Karate Association presente in Idaho e Mississipi ha invece come missione quella di forgiare il carattere dei praticanti, in modo che diventino perseveranti nella fede come nell’arte marziale. Man mano che crescono nell’età e nella conoscenza, come scriveva l’apostolo Giacomo, non avranno bisogno d’altro.
Alcune organizzazioni, fra cui la californiana Martial Artists for Christ, godono di cospicue sponsorizzazioni e hanno testimonial famosi. Su tutti l’ attore Chuck Norris: star dei film d’azione e amico di Bruce Lee, oltre che atleta e fondatore di scuole di karate. Oggi si dedica alla divulgazione della Bibbia e della preghiera nelle scuole pubbliche degli Stati Uniti. La Martial Artists for Christ utilizza il karate come veicolo del messaggio d’amore di Gesù, mostrando quanto possa essere migliore la vita di chi crede. Spesso organizza eventi che in un ambiente adatto e centrato su Cristo radunano principianti, esperti e maestri.
Dojo come la Dothan Karate, in Alabama, puntano piuttosto su uno stile amichevole, che privilegia i bambini e onora Gesù attraverso l’eccellenza nella pratica sportiva.

I karateka cristiani riescono a integrare il loro vissuto da fedeli con modalità di scambio di idee accattivanti e moderne. Fra le riviste, anche online, citiamo ‘The Christian Martial artist’, che peraltro ha cessato le pubblicazioni. Il periodico offriva ampio spazio al karate, proponendo le biografie e le testimonianze di maestri devoti alla religione cristiana insieme a consigli per l’allenamento e a una guida spirituale per studenti di arti marziali, a qualsiasi livello.
La vita delle loro organizzazioni peraltro non è semplice come potrebbe sembrare dall’esterno; il karate viene ancora osteggiato da diversi predicatori, perché ritengono che abbia un’origine troppo marchiata dal misticismo orientale. Recuperato e pubblicizzato poi dagli adepti della New Age, considerati travisatori della versione canonica del Cristianesimo. Vero è che qualcuno sostiene – bontà sua – che se il praticante ripudia tutto quanto ha collegamenti con rituali religiosi e ottiene beneficio fisico e spirituale da ciò che fa, può continuare nel suo cammino.
Nel caso del karate il pericolo maggiore è rappresentato dallo ‘svuotamento della mente’, ottenuto attraverso la meditazione. Una volta separato l’aspetto prettamente marziale dagli insegnamenti del buddismo, non si deve temere d’essere un pessimo cristiano.

La vita delle loro organizzazioni peraltro non è semplice come potrebbe sembrare dall’esterno; il karate viene ancora osteggiato da diversi predicatori, perché ritengono che abbia un’origine troppo marchiata dal misticismo orientale.

L’altro motivo di contrarietà è la violenza insita nelle discipline marziali. Il Vangelo riporta diverse frasi di Gesù che ripudiano qualunque atto violento, ma nelle Scritture si trovano forme di rispetto verso il lavoro dei soldati, in quanto tutori dell’ordine, pronunciate da Cristo stesso e da S. Paolo (rif. Matteo 8 5-13; Rom 13 1-5 ). Gesù addirittura sembra chiedere agli Apostoli che si preparino a sguainare una spada quando qualcuno arriverà ad arrestarlo (rif. Luca 22-36 ). Si tratta di un’interpretazione in senso letterale, un po’ forzata. Però da ciò deriva che l’autodifesa è lecita e concessa, l’uso della forza in determinate circostanze è giustificato, quindi il karate e le arti marziali maggiormente compatibili con la visione cristiana – Aikido, Ninjitsu e Tai Chi – hanno via libera.
Fortunatamente, diversi pensatori si astengono dalla condanna acritica e senza speranza del karate, lasciando al singolo credente piena libertà di comportamento.
In Italia sulla stessa scia s’è creato un dibattito fra i protestanti di rito evangelico, che denunciano l’esistenza sul nostro territorio di pseudo-palestre situate nelle grandi città. Dietro la facciata dello sport amatoriale, esse nascondono il proselitismo religioso a favore del buddismo della scuola di Shaolin.
Da noi, l’associazione più conosciuta è quella degli Atleti di Cristo: tutti sportivi professionisti, compreso qualche maestro di arti marziali.

Fonti consultate:
www.dothankarate.com
www.christiankarate.org
www.martialartsedmond.com
www.martialartistforchrist.com
www.puntoacroce.altervista.org

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