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La carica dei mille

Monza 3 ottobre 2015. Mille piccoli atleti per la 21ª edizione del Trofeo Topolino, con la conferma del binomio Fikta-Fijlkam e le discipline di karate, judo e lotta.

Fikta e Fijlkam si dimostrano ancora un binomio vincente alla corte di Topolino e del suo Trofeo, giunto alla 21ª edizione, che si è svolto sotto l’egida della The Walt Disney Company Italia. Le due federazioni sembrano andare a braccetto fra di loro, perché le accomuna il karate, il tradizionale da una parte e lo sportivo dall’altra.
19 Edizioni per la veterana Fikta del presidente nazionale Gabriele Achilli, due in collaborazione con la Fijlkam del presidente nazionale Domenico Falcone coadiuvato dal vice presidente di settore Sergio Donati. Ma il successo della più grande manifestazione giovanile non cambia e sul tatami del Pala Iper di Monza, nel fine settimana oltre 1000 bambini e bambine, appartenenti alle tre discipline di karate, judo e lotta, si sono cimentati nelle diverse competizioni, a seconda delle specialità, e hanno dato prova di grande educazione e puntualità, dove certamente è emerso l’elemento formativo dell’arte marziale, come il rispetto per l’avversario, il senso ludico, ma anche quello formativo dello sport, inteso come crescita personale dei più giovani praticanti.

IL TRADIZIONALE DELLA FIKTA
Dopo la decisione del CIO di inserire il karate fra le cinque discipline da presentare a Tokyo nel 2020, molti di questi “topolini” potrebbero essere i futuri karateka olimpici di domani.
«Anche questa edizione del Topolino – afferma il presidente della Fikta Achilli – è stata un grande successo, sia dal punto di vista organizzativo sia logistico. Ancora una volta abbiamo avuto una grande riposta di pubblico e di partecipanti e siamo andati oltre ogni previsione essendo, ottobre, il periodo in cui le palestre hanno riaperto da poco e i giovani atleti sono ancora freschi di vacanze estive, senza contare, per la concomitanza dell’Expo di Milano, la disponibilità unica dell’impianto di Monza solo in questo inizio mese dal punto di vista temporale.
Un contenitore, il Pala Iper, che ha fatto da collante a questa che è sotto ogni punto di vista la più grande manifestazione giovanile che, per il karate prima, e ora anche per judo e lotta, ha fatto da teatro al Trofeo Topolino, accogliendo, nella sua grande struttura, genitori, coach e bambini. Indispensabile per l’ottima riuscita dell’evento l’eccellente organizzazione tecnica del M° Vito Pazienza che con la sua società, il Nintaj Dojo, ha brillantemente superato anche questa importante prova, avendo già alle spalle l’organizzazione di diverse edizioni dei Giochi Primavera e di altre manifestazioni giovanili che si sono rivelate di grande successo, ma anche campionati italiani e gare internazionali».
Un villaggio Disney che anche quest’anno si è superato. «Molto bello, accogliente ed elegante – conferma il presidente Achilli – il bellissimo villaggio Disney che ha garantito agli atleti non impegnati in gara tanto divertimento. Non dimentichiamo la grande intesa che ormai ci accomuna da anni con i dirigenti della Disney, nella persona di Domenico Luciano, responsabile del progetto “Topolino Sport”, e di Gaia Lester di Sts Eventi».

Questo sport, il karate, ha per lo sportivo da una parte e il tradizionale dall’altro due aspetti fondamentali: una valenza storico-filosofica e una scientifica.

Un binomio vincente, per il secondo anno, quello fra Fikta e Fijlkam in una manifestazione dedicata esclusivamente ai giovani. «Ancora una volta abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza – sottolinea Achilli – con l’ottima intesa di sinergie fra le due federazioni, della struttura dirigenziale di entrambe le realtà e della comunanza di intenti, che hanno fatto sì che questo grande appuntamento giovanile si sia confermato come un binomio azzeccatissimo. Con il presidente Fijlkam Domenico Falcone, con il vice Sergio Donati e il segretario generale Massimiliano Benucci è nata una forte intesa che si è concretizzata nel corso di questi anni. Nei ringraziamenti devo annoverare anche Emilio Appiana di Adidas che ha messo a disposizione i tatami per le diverse discipline in gara e che ha reso possibile la realizzazione tecnica dell’evento. Da sottolineare anche il grande lavoro svolto dalla segreteria generale della Fikta di Milano che ha gestito, in così poco tempo, l’incoming degli atleti e le iscrizioni, con i tabelloni gara che hanno messo a dura prova arbitri e presidenti di giuria, dato l’elevato numero di partecipanti, ma tutto è stato preciso e puntuale».
Molto alto anche il livello tecnico dei piccoli partecipanti, dai 6 ai 14 anni. «È un aspetto positivo, quello del livello tecnico – sottolinea Achilli – che negli ultimi anni si è innalzato esponenzialmente dando prova della presenza costante, anche nei giovani atleti, dello spirito del karate tradizionale di Sensei Hiroshi Shirai. Per un’ottima riuscita del Trofeo Topolino, infine, non poteva mancare l’apporto generoso delle famiglie che, considerando le necessità di orario, hanno supportato la macchina organizzativa e i piccoli competitori in una mission impossible che è diventata possible grazie alla loro comprensione e disponibilità sulle quali contavamo, confermandosi come un punto fermo nelle nostre manifestazioni. Tutto si è svolto nel migliore dei modi in uno spirito Disney unico e irripetibile».

LO ‘SPORTIVO’ DELLA FIJLKAM
Ne parliamo con Sergio Donati
È Sergio Donati a fare gli onori di casa per la Federazione del presidente Domenico Falcone, come vice presidente nazionale del settore karate e consigliere della Fijlkam: «Con la collaborazione fra le due Federazioni stiamo gettando le basi per un’ intesa che è sempre stata tra le righe e che, sotto sotto, dimostra la stima e il rispetto che hanno fra di loro le due federazioni e di questo ne abbiamo avuto sempre la consapevolezza. Questo sport, il karate, ha per lo sportivo da una parte e il tradizionale dall’altro due aspetti fondamentali: una valenza storico-filosofica e una scientifica. Diverse ormai sono state le occasioni di confronto fra Fikta e Fijlkam e devo dire che i tempi sono maturi per gettare le basi per una successiva collaborazione più stretta, perché il karate, per avere appetibilità, deve essere unico, senza una prevalenza sportiva o tradizionale. Bisogna lavorare su due aspetti paritetici, confrontandosi fra persone che hanno fatto percorsi differenti, ma questo è un altro motivo di crescita così come possiamo vedere meglio cose che ci dividono e cose che uniscono. Dal punto di vista tecnico ci sono diverse strade, ma la meta è unica, ovvero, mettere in condizioni atleti e praticanti di stare in salute per lungo tempo. Il karate in sé ha finalità educative non solo dal punto di vista atletico, ma anche etico e spirituale, caratteristiche ugualmente importanti. Questi sono i principi base su cui si investe scientificamente per migliorare la prestazione sportiva. Il karate è il comune denominatore, con il karate filosofico tradizionale da un lato e il karate sportivo che ha avuto un’evoluzione su base scientifica dall’altra, come i molti studi per l’aumento della prestazione sportiva (velocità, postura, dinamica)».

Cosa accomuna allora il tradizionale allo sportivo? «La cosa importante – sottolinea Donati – è che il karate, inteso come disciplina sportiva, ha in sé l’etica corretta per le giovani generazioni e ci accomuna a zoccolo duro la filosofia e la spiritualità di questa arte marziale. Poi la scelta di praticare il tradizionale o lo sportivo dipende dal soggetto e dal filone che meglio lo rappresenta»

Quali potrebbero essere le potenzialità? «Ci stiamo lavorando, anche dal punto di vista economico. È chiaro che ognuno mantiene i propri filoni di studio e di sviluppo, ma i punti di partenza e di arrivo sono i medesimi, sono convergenti. Il metodo educativo è alla base del karate: se da una parte, infatti, c’è più studio e ricerca interiore, dall’altra c’è l’aspetto scientifico su cui si basa il miglioramento delle prestazioni dal punto di vista sportivo. Si parte e si arriva da entrambe le parti, ma si parla sempre e solo di karate. Noi dobbiamo avere più a cuore lo sviluppo del karate che delle nostre posizioni. Credo che ci saranno sempre persone che per proprio tornaconto cercheranno di mettere i bastoni fra le ruote a questa idea di unione di intenti, ma c’è un ideale di mezzo da seguire e noi dobbiamo essere così bravi da superare queste difficoltà. Se siamo convinti che le strada del karate siano ugualmente giuste, tradizionale e sportivo allora andranno di pari passo, uguali dal punto di vista formativo per le persone che si presentano nelle nostre rispettive palestre, perché la valenza educativa di entrambi i filoni è la cosa fondamentale. Secondo me al giorno d’oggi nessuno deve avere paura della differenza fra uno e l’altro, ma questa differenza, lo sottolineo, è da vedere come un arricchimento. Se siamo convinti di ciò allora abbiamo completato il percorso formativo».

Per il Trofeo Topolino, Fikta e Fijlkam si sono dimostrati per il secondo anno consecutivo un binomio azzeccato e vincente. «La validità del Trofeo – ricorda Donati – sta nel fatto che il karate è uno sport formativo ed educativo e si rivolge ai giovani. Mettere insieme il brand Disney e Topolino e avere l’opportunità di arrivare a toccare migliaia e migliaia di famiglie è un’opportunità che non ci si può lasciare sfuggire».

La Fikta, nelle 19 edizioni precedenti aveva dato un taglio più nazionale al Topolino, toccando a Ferrara in una delle 9 edizioni, il tetto dei 2300 partecipanti in due giorni solo per il karate tradizionale. Si possono ripetere questi numeri con il connubio di judo e lotta? «Certamente alla manifestazione bisogna dare un taglio più nazionale, perché è necessario comprendere che il Topolino, nella sua espressione, ha bisogno di un più ampio respiro, come una gara universale che è stata inserita a pieno titolo in Expo 2015. Sempre a mio parere la manifestazione in questo momento è ancora giovane, ma ha una potenzialità di crescita enorme. E l’unione fra il karate e la Disney, è un binomio vincente. Dobbiamo lavorare per sfruttare questo binomio che è un’occasione unica, importante e irripetibile. Ci auguriamo che il lavoro, che sta alla base ci porti a un grande risultato per il terno del 2016».

Dopo la decisione del CIO di inserire il karate fra le cinque discipline da presentare a Tokyo nel 2020, molti di questi “topolini” potrebbero essere i futuri karateka olimpici.

IL VILLAGGIO TOPOLINO
Grande successo anche per il Villaggio Topolino che ha fatto registrare il sold out, soprattutto nelle ore di pausa e per la pioggia inclemente del primo giorno di gare, con divertenti momenti di intrattenimento grazie all’animazione Disney gestita da Giangi Paris, al mago Massini che si è esibito in alcuni numeri spettacolari per grandi e piccini, alla truccatrice e alla disegnatrice Disney. I piccoli ospiti hanno avuto, inoltre, la possibilità di intrattenersi nell’area Get Active e sperimentato la loro fantasia nell’area coloring/laboratorio creativo. E per finire sono stati messi a disposizione giochi gratuiti per tutti.

Il 2 ottobre a Milano si è svolto anche il 2° CONVEGNO FIJLKAM: “Il movimento, lo sport, l’educazione e l’alimentazione nell’età evolutiva”.
A Milano la cultura ha incontrato lo sport e lo ha testimoniato il grande successo del secondo convegno Nazionale Fijlkam sul movimento, lo sport, l’educazione e l’alimentazione in età evolutiva che si è svolto venerdì 2 ottobre. La prima parte dell’evento si è focalizzata in modo multilaterale su tutti i temi del convegno passando dalla neurofisiologia, all’educazione, alla legalità, mentre nella parte pomeridiana si è approfondito sulle tematiche più scientifiche, con uno sguardo alla realtà africana, grazie all’intervento del professor Seck direttore dell’Università sportiva senegalese. Grande soddisfazione del presidente Fijlkam che alla fine del convegno ha sottolineato “quanto, nei tempi moderni, il connubio tra sport e cultura deve e dovrà essere al centro del dibattito sul processo di crescita nei giovani nello sport italiano”.

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